Quando si parla di ascensori, il pensiero va subito ai modelli esterni, ovvero quelli che collegano i vari piani di un condominio. Qui invece ti vogliamo parlare degli elevatori che stanno all’interno di una singola abitazione, mettendone in comunicazione i vari livelli.
Si tratta di una soluzione particolarmente funzionale per muoversi all’interno di una casa che si sviluppa in altezza. Può fare al caso tuo? Lascia allora che ti aiutiamo nella scelta, indicandoti le regole da rispettare e le principali tipologie, con i loro vantaggi e svantaggi.
Quali disposizioni devono rispettare gli ascensori interni?
Prima di andare a scoprire i modelli presenti sul mercato, ci sono alcune norme che dovresti conoscere. Questo per evitare errori in fase di progettazione, successivi malfunzionamenti e multe salate.
Se l’ascensore che sceglierai necessita di una sala macchine, questa dovrà essere ben isolata rispetto alla cabina e dovrà essere dotata di un interruttore manuale autonomo. Inoltre, andrà previsto uno spazio adeguato per effettuare ispezioni e manutenzione. In generale, all’interno del vano che ospiterà la cabina non ci potranno essere tubature o cavi che non rientrino nell’impianto stesso. Infine, se il vano e la cabina non avranno pareti trasparenti, servirà un’adeguata illuminazione, in linea con la normativa vigente.
L’azienda incaricata dell’installazione ti rilascerà un certificato di idoneità e metterà a tua disposizione un numero di telefono che potrai chiamare nel caso in cui necessitassi di assistenza. La stessa azienda si occuperà, ogni anno, della manutenzione obbligatoria dell’impianto.
Quali sono le tipologie di ascensore interno più diffuse?
Devi sapere che gli ascensori interni si dividono principalmente in 4 categorie:
- Oleodinamici. Come suggerisce il nome, funzionano grazie a un motore a olio. Sono più diffusi di quanto tu possa pensare, grazie ai costi ridotti per l’installazione e per la manutenzione. Bisogna prevedere lo spazio per una centralina e per il quadro di comando. Il limite maggiore è la bassa velocità che possono raggiungere.
- A fune. Si tratta di modelli elettrici, molto più rapidi negli spostamenti rispetto a quelli oleodinamici. Sono funzionali, ma presentano due limiti: i costi elevati e la necessità di spazio alla sommità, dove saranno collocati il motore e il quadro di comando.
- Machine room less. Chiamati comunemente MRL, non hanno bisogno di una sala macchine, ma di un quadro di comando e di solidi ganci da fissare al soffitto. Rappresentano una soluzione economica che consente anche di risparmiare spazio.
- Panoramici. Se il problema è proprio la mancanza di spazio interno, questi modelli con cabina in vetro possono essere la soluzione giusta per te, dato che si possono collocare all’esterno dell’abitazione. È notevole anche il loro impatto estetico.
Quanto costano gli ascensori interni?
Vuoi farti un’idea di quanto andrai a spendere? Sappi che i fattori da cui dipendono i prezzi degli ascensori interni sono numerosi: dal tipo di impianto al numero di piani, dalla porta scelta alle finiture. Indicativamente, ti possiamo dire che il costo può oscillare tra i 10.000 e i 40.000 euro, senza contare le opere murarie che potrebbero rendersi necessarie.
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