Lo chiamano il “killer silenzioso”. Può rimanere inoffensivo per anni ma, nel momento in cui si sgretola, è causa di cancro. L’amianto va eliminato dalle nostre case e il suo smaltimento non va affrontato a cuor leggero. Niente panico, però. Qui ti spieghiamo come devi procedere e quali sono i costi di questa delicata operazione.
Ma prima facciamo un passo indietro e rispondiamo a una domanda: come mai un nemico tanto pericoloso è entrato in casa tua?
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Cos’è l’amianto? E perché è stato usato così tanto nell’edilizia?
L’amianto, chiamato anche asbesto, è di origine minerale e ha una consistenza fibrosa. È molto resistente, è ignifugo ed è un ottimo isolante. Per questo è stato usato come materiale da costruzione, in particolare come additivo per le vernici e per il cemento. Unito a quest’ultimo dà vita all’Eternit.
A partire dall’inizio del secolo scorso si è iniziato a utilizzarlo per rivestire pareti e tetti, ma anche per la realizzazione di grondaie, tubi, piastrelle e molto altro. Solo negli anni ‘60 si è cominciato a riconoscerlo come materiale tossico, perché le sue polveri finivano per essere inalate. Eppure la sua diffusione è proseguita. Fortunatamente nel 1992 l’amianto è stato vietato nelle nuove costruzioni, ma molti edifici risalgono a prima di quell’anno.
Oggi al posto dell’Eternit si usa soprattutto il fibrocemento ecologico, anch’esso molto resistente ma innocuo per la nostra salute.
Lo smaltimento dell’amianto è obbligatorio?
La normativa in materia di smaltimento dell’amianto merita un piccolo approfondimento. In condizioni normali non sei obbligato a rimuoverlo (ma se tieni alla salute tua e dei tuoi cari ti consigliamo di farlo).
Se il materiale è compatto è meno pericoloso, se invece è in formato friabile scatta l’obbligo di comunicazione all’Asl. In entrambi i casi, se il manufatto versa in condizioni di degrado bisogna rivolgersi a un tecnico abilitato. Questo effettuerà una valutazione del rischio e potrà rendere obbligatoria la rimozione.
Ricorda che la gestione dei materiali che contengono amianto spetta ai proprietari dell’edificio. Dunque sono loro a doversi sobbarcare i costi per lo smaltimento.
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Smaltimento amianto: come fare?
Ora ti sveliamo la procedura per lo smaltimento dell’amianto, ma bada bene: per questa delicata operazione ti devi affidare a una ditta specializzata. I lavori andranno svolti garantendo la massima sicurezza, evitando quindi il rilascio di pericolose polveri. Gli incaricati dovranno:
- effettuare un sopralluogo per valutare la situazione;
- richiedere all’Asl l’autorizzazione a intervenire (almeno 30 giorni prima dell’avvio dei lavori);
- coprire con appositi prodotti il materiale da smaltire
- sanificare le superfici che si trovano intorno;
- rimuovere il materiale in amianto;
- trasportarlo in discarica.
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Quanto costa lo smaltimento dell’amianto?
Come abbiamo visto precedentemente, è possibile trovare l’amianto in varie forme e in diversi manufatti. Perciò gli interventi di smaltimento non sono tutti uguali e anche i prezzi cambiano. Prendiamo in esame il caso più comune, quello delle coperture composte da lastre ondulate in cemento-amianto. Maggiore sarà la superficie, minore sarà il costo al metro quadro.
Prezzi per smaltimento delle coperture in amianto
Superficie (in mq) | Prezzo al mq |
50 | 20-26 € |
100 | 15-20 € |
500 | 8-14 € |
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Smaltimento amianto: esistono agevolazioni fiscali?
La bonifica e lo smaltimento dell’amianto danno diritto a una detrazione fiscale, cioè un bonus che ti verrà scalato dalle tasse che paghi. Il credito d’imposta è pari al 50%, così come per gli altri lavori di ristrutturazione. Ti conviene approfittarne per mettere te e i tuoi cari al sicuro dal “killer silenzioso”.