Curiosità sul mondo delle piastrelle di ceramica

Ben 147 aziende, quasi 19.000 addetti, 416 milioni di metri quadri annui prodotti, un export pari all'85% del fatturato totale del 2016: sono questi i numeri  - riferiti durante l'assemblea 2017 di Confindustria Ceramica - che descrivono la leadership mondiale dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica che rappresenta quasi il 20% di quella mondiale ed il 43% di quella dell’Unione Europea.

L’Italia detiene circa il 40% del commercio internazionale delle piastrelle di ceramica. Le piastrelle ‘made in Italy’ sono infatti vendute ed apprezzate in tutto il mondo e ovunque sono espressione di gusto, stile e qualità.

Il pezzo di ceramica più famoso al mondo non ha niente di artistico ma è un semplice coccio di terracotta con cui gli antichi ateniesi punivano chi veniva considerato pericoloso per la comunità. Era chiamato “ostrakon”, ossia coccio di vaso di terracotta, e su di esso veniva indicato da un’assemblea cui dovevano partecipare almeno 6000 cittadini il nome della persona da espellere. Da questo termine deriva quello di “ostracismo” ancora oggi utilizzato per indicare una severa condanna da parte dell’opinione pubblica.

Caltagirone è famosa per le sue ceramiche prodotte fin dai tempi della dominazione araba. In particolare, passeggiando per le vie della cittadina siciliana si notano dei particolari vasi a forma di testa di moro realizzati da laboratori artigianali, detti Graste.

La loro origine si perde nella notte dei tempi e viene fatta risalire a una leggenda seconda la quale una fanciulla del posto si innamorò, ricambiata, di un bellissimo moro, ma, venuta a sapere che era già sposato e che aveva dei figli, per vendetta una notte gli tagliò la testa con una spada mentre dormiva. Della testa fece poi un vaso in cui piantò del basilico odoroso affinché l’amato restasse per sempre con lei.