La storia della Categoria dei Periti Industriali segue di pari passo lo sviluppo economico italiano. Elementi che si coagulano nella definizione delle competenze professionali, stabilite con il “Regolamento per la professione di Perito Industriale”, introdotto con R.D. 11 febbraio 1929, n. 275 (in Gazz. Uff., 18 marzo, n. 65). Infatti, nell’art. 16 R.D. 11 febbraio 1929, n. 275 si ritrovano gli elementi eterogenei di un mondo economico nazionale in piena trasformazione che necessità di professionisti qualificati nei settori più disparati, che, nel complesso, rappresentano l’amalgama omogenea di una società evoluta e moderna. I periti industriali sono da sempre in prima linea per assicurare la “tenuta” e la costante innovazione del sistema produttivo italiano.L’osservazione diretta delle macchine, degli impianti, dei sistemi produttivi e delle innovazioni tecnologiche è la condizione necessaria per apportare quelle migliorie che, cumulandosi giorno dopo giorno, permettono di innovare i processi produttivi, migliorare l’organizzazione del lavoro, ottimizzare i tempi di produzione, progettare con maggiore qualità.
Viene attivata attraverso l’istituzione di corsi, l’attività di formazione continua obbligatoria nel rispetto della Direttiva Europea N° 2005/36/CE del Parlamento Europo e conseguente delibera del Consiglio Nazionale dei Periti la cui emanazione è stata pubblicata sulla G.U.C.E. del 30 settembre 2005 - L.255/22.
L’attività è rivolta a tutte le categorie e specializzazioni indicate, finalizzata al riconoscimento delle qualifiche professionali, come previsto dalla normativa europea.