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100 milioni di euro per il futuro di Torino

Energie rinnovabili di
La Regione Piemonte e la Città di Torino hanno previsto importanti investimenti strategici per la rigenerazione urbana e la rigenerazione energetica di aree e opere chiave della città


Rigenerazione urbana e rigenerazione energetica sono parole chiave per il futuro del pianeta e per quello dei cittadini di domani. Queste le riflessioni alla base delle politiche della Regione Piemonte e della Città di Torino attuate nel piano di investimenti strategici per il futuro di Torino e presentati in conferenza stampa dalla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, dal vicesindaco Tom Dealessandri e dall’assessore regionale all’Industria e all’Energia, Andrea Bairati.

Un piano di interventi che ci sta particolarmente a cuore - ha esordito Bairati - soprattutto per quel che riguarda la riqualificazione dell’area Nord di Torino, e in particolare di Barriera di Milano, quartiere storico della Città che - anche a seguito delle ultime vicende di diffusa criminalità - vive una condizione di forte disagio. La deliberazione presentata è il risultato del lavoro di questi mesi portato avanti con il Comune di Torino per numerosi investimenti legati a progetti di riqualificazione territoriale e di efficienza energetica, per un ammontare complessivo di quasi 100 milioni di euro di investimento”.

La presidente Bresso ha spiegato che “questo accordo è il primo a individuare, nell'ambito del Programma territoriale integrato per la Città di Torino già approvato, le opere finanziabili e le risorse stanziate per la loro realizzazione. La Regione si impegna a cofinanziare gli interventi previsti con circa 55 milioni di euro di fondi FESR (Fondo europeo di Sviluppo regionale), nell'ambito del Programma operativo regionale 2007-2013. I cantieri - ha precisato Bresso - devono chiudere entro il 2013, ma recentemente l'Unione europea ha deciso che l’avvio dei lavori può essere anticipato a fronte di un dimostrato fabbisogno e di dimostrate capacità di spesa”.

Sono quattro i principali assi di intervento:

- la riqualificazione dell’area Nord di Torino (Barriera di Milano);
- la sostenibilità energetica come fattore di sviluppo cittadino;
- il completamento del Museo dell’Automobile;
- il completamento del Polo Tecnologico di Mirafiori (TNE).

Gli investimenti saranno così distribuiti: circa 25 milioni di euro per il piano di riqualificazione urbana (Programma Urban III) nell’area Nord di Torino (Barriera di Milano); 21 milioni di euro per la riqualificazione fisico-ambientale dell’area industriale Ex-Teksid (Parco Dora/Spina 3) e la sua riconversione in un centro di servizi alla produzione e di sostegno al mercato dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e 14 milioni di euro per la riqualificazione energetica di edifici pubblici, 8 scuole e 4 edifici per uso socio assistenziale. Infine circa 23 milioni di euro per il completamento e la chiusura del cantiere del Museo dell’Automobile e 9 milioni di euro per la valorizzazione delle aree acquisite da TNE, per la realizzazione del Polo Tecnologico di Mirafiori.

Ringraziando la presidente Bresso per “la collaborazione istituzionale, molto importante nel momento di crisi che attraversiamo”, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha sottolineato che “questi 100 milioni permetteranno alla Città di portare a termine progetti già avviati e a proseguire l’opera di riqualificazione delle zone più degradate della Città sulla scorta dell’esperienza di Urban II, puntando anche sull’innovazione e la qualità. L’intervento su Barriera di Milano, dove incide anche la variante 200 del Piano regolatore per la linea 2 della metropolitana, permetterà nell’arco di quattro anni di cambiare la fisionomia del quartiere”.

Tom Dealessandri ha infine puntato i riflettori sui tempi di progettazione. “Entro due mesi - ha detto il vicesindaco - saremo in grado di mostrare un quadro della situazione. Laddove ci si era fermati in attesa dei fondi necessari, ora riprenderà il lavoro di progettazione e possiamo affermare che potremo mettere in esercizio i cantieri tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Lo stesso si può dire per Urban III, mentre per le scuole e il Museo i tempi di realizzazione sono più veloci”.