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23° Conferenza Europea sull’Energia Solare

Energie rinnovabili di
Valencia: troppa burocrazia frena lo sviluppo del fotovoltaico in molti paesi dell’Unione Europea

Si è conclusa in questi giorni la 23° Conferenza Europea sull’Energia Solare, tenutasi a Valencia nella città spagnola.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il documento ufficiale curato dal National Network of PV Associations (NNPVA) che ha tracciato una fotografia dei vari problemi burocratici nei principali paesi europei.

Chairman della sessione Eleni Despotu di EPIA e K. Freier del Ministero dell’Ambiente tedesco, hanno aperto la conferenza, facendo il punto sullo sviluppo del fotovoltaico in Europa e sulle prospettive occupazionali del settore.

“Le potenzialità dell’energia fotovoltaica sono ormai riconosciute ma non mancano i problemi, soprattutto in quei paesi dove l’economia del solare è ancora giovane. Due gli ostacoli principali: la burocrazia e l’allacciamento alla rete”
Questi i problemi fondamentali, sottolineati da Angelo Nogara, relatore della conferenza e responsabile Affari Internazionali di Assosolare.

L’Associazione Nazionale dell'Industria Solare Fotovoltaica. ha presentato il progetto dell’NNPVA di cui Assosolare è coordinatrice e che, insieme a Francia(Enerplan e SER), Spagna (ASIF), Germania (BSW Solar), Grecia (Helapco),Polonia(Ptpv), Svezia (Svensk Solar Association) e Italia(GIFI).

Bogara ha riportato alcuni esempi tra cui la Francia dove “cinque istituzioni differenti coinvolte nel processo autorizzativo, sette permessi da richiedere e dai cinque agli otto mesi prima di avere la connessione di un piccolo impianto”.

Gli ostacoli burocratici non mancano anche in Italia dove “sono necessari almeno nove mesi per installare e allacciare alla rete un piccolo impianto e quasi un anno mezzo per uno di taglia grande. A Salerno, il proprietario di un tetto fotovoltaico, dopo aver ottenuto tutti i permessi, ha dovuto attende 3 mesi perché il Comune chiedeva una valutazione sull’impatto acustico dell’impianto; a Brescia, dopo 16 mesi di procedure e permessi vari, un impianto da 200 kW non è stato approvato perché l’ente parco locale ha dichiarato che poteva essere pericoloso per gli uccelli”.ha sottolineato il relatore.

Infine ha aggiunto - “In Spagna un piccolo impianto viene autorizzato in circa 18 mesi mentre uno grande in due anni; in Grecia ci vogliono almeno due anni prima di veder partire un impianto di taglia sopra i 3 kW senza aver la certezza di quando e se verrà approvato. In Germania invece chi vuole dotarsi di un impianto fotovoltaico in casa deve fare una semplice richiesta al Comune con un’attesa dalle due settimane a un mese mentre, per uno grande, i tempi sono in media di quattro mesi. Una volta accolta la richiesta, l’operatore di rete locale è obbligato a connettere immediatamente l’impianto”.

Alla luce di queste problematiche è previsto un dibattito presso il Parlamento Europeo, dove si parlerà della burocrazia per i processi autorizzativi, oltre ad un confronto tra i mercati e le normative dei vari paesi e le prossime azioni del settore fotovoltaico, in vista anche dell’Energy Council di ottobre e della definizione della normativa europea prevista per fine anno.

Questi saranno i temi discussi nell’incontro del Global Network of PV Associations di cui fanno parte le principali associazioni fotovoltaiche del mondo e che si terrà oggi giovedì 4 settembre, presso il Centro Conferenze della Fiera di Valencia