Seconda giornata di TECHNODOMUS a Rimini Fiera, dove fino a sabato 24 sono protagoniste 300 imprese su 45.000 mq per la seconda edizione del Salone dell’Industria del Legno per l’Edilizia e il Mobile.
Il settore delle macchine per la lavorazione del legno vede l’Italia al secondo posto nel mondo e fino al 2008 le circa 300 imprese (12.000 addetti) producevano un giro d’affari intorno ai 2 miliardi di euro. La crisi pesantissima sofferta nel 2009 ha mediamente quasi dimezzato il fatturato, ma ora, all’alba del 2010, cominciano a cogliersi segnali di ripresa.
La sofferenza dei fatturati ha comunque generato un programma di investimenti per il rilancio della produzione. A TECHNODOMUS, unica fiera italiana dove sono presenti i tre gruppi leader (Biesse Group, Cefla Finishing Group e Scm Group), che rappresentano oltre il 50% della produzione nazionale, sono stati resi noti investimenti per oltre 50 milioni di euro nel triennio 2010-2012. E non dimentichiamo che i tre gruppi hanno il cuore e gran parte della produzione nel raggio di 60 km da Rimini Fiera, così da formare un distretto produttivo di portata mondiale.
L’occasione, quella della manifestazione di Rimini Fiera, per evidenziare lo sforzo di investimento e presentarlo al panorama degli operatori italiani e, soprattutto, stranieri visto che la produzione di queste industrie si attesta storicamente su una quota di export che vale oltre il 75%.
Nella mattinata s’è svolta la presentazione delle strategie di sviluppo del Gruppo Biesse. Il piano triennale degli investimenti (2010-2012) ha uno stanziamento di 32,2 milioni. Viene confermato il 3,1% dei ricavi globali (466 milioni nel 2008, un centinaio in meno nel 2009) per la ricerca e l’innovazione. Entro 18 mesi entreranno sul mercato 22 nuovi prodotti: 16 per il settore delle tecnologie del legno e sei nella divisione vetro-pietra. 180 sono i professionisti impegnati nella ricerca, in Italia e all’estero.
A TECHNODOMUS è stato anche presentato il nuovo stabilimento realizzato da Biesse in Polonia per IKEA, capace di produrre 55mila pannelli al giorno e per il quale sono stati necessari due anni di lavoro. Biesse conta di proseguire la collaborazione con il gruppo svedese per altre realizzazioni. Forte l’impegno sulla formazione e l’assistenza: 36 nuovi corsi istituiti, 2500 ore di formazione nell’area service dove è stato avviato un programma di assistenza da remoto con 4000 contatti annui.
A permeare la strategia, un fortissimo orientamento alla sostenibilità ambientale e in particolare sul risparmio energetico e delle emissioni di anidride carbonica. Per quanto riguarda i flussi di ordinativi, il 2010 è partito con sensibili aumenti dall’Est Europa, America Latina, Italia e Australia.
Ricerca e innovazioni sono le parole d’ordine anche in casa Cefla Finishing. Il 5% dei ricavi (circa 120 milioni) sostiene i centri di ricerca che nel mondo si sviluppano su 5700 mq. Ne sono presenti in Cina a Suzhou, in North Caroline a Charlotte (inaugurazione il 10 giugno prossimo) e in Germania, a Schloss-Holte Stuckenbrock. In Italia ne sono attivi a Pesaro e, quello primario, nella sede centrale di Imola dove si trova la Italian Finishing School. 80 dei 430 addetti del gruppo sono impegnati nella ricerca. Obiettivo è l’efficienza delle macchine (tempi di pulizia, recupero delle vernici, ecc.), con grande attenzione al risparmio energetico (presentato a TECHNODOMUS un forno che ne risparmia il 30%).
Ai mercati tradizionali si stanno aggiungendo nuove opportunità in Sudamerica, nel sud-est asiatico e in Cina. Aree di produzione dove le fasi di manutenzione non sono ancora affrontate con beneficio. Cefla sta percorrendo con profitto nuovi ambiti di produzione rivolti al mondo della plastica, vetro e pannelli fotovoltaici, dove la verniciatura riveste importanza rilevante. Questa diversificazione rispetto al legno pesa ormai per il 25%. Il 2010 è partito in positivo: nei primi mesi dell’anno, rapportato al 2009, l’incremento degli ordini è vicino al 20%.
Vale 30 milioni di euro il piano triennale di investimenti in tecnologia di Scm Group. La grande industria con sede centrale a Rimini esporta il 70% della produzione e in 60 anni ha venduto due milioni di macchine in tutto il mondo. Ammonta a circa 10.000 pezzi la produzione annue di macchinari nei dieci stabilimenti. Anche il fatturato di Scm Group, di 700 milioni circa nel 2008, ha visto un calo brusco nel 2009 (-40%), ma ciò non ha tolto impegno sul fronte della ricerca, al quale è destinato il 6% del fatturato, a vantaggio dei centri presenti in Germania, ad Atlanta ed uno imminente in Svizzera.
Nel 2010 è stato stanziato un budget straordinario di 400mila euro per la formazione interna. Investimenti sostanziosi sono stati promossi per allestire strutture dove svolgere attività di ricerca, come la nuova area a Villa Verucchio (RN) di 35.000 mq. Sono 70 gli ingegneri direttamente impegnati sui nuovi progetti, circa 500 quelli impiegati negli uffici tecnici e di produzione. Nella sede centrale di Rimini è attivo Scr Training Center, una scuola di formazione per addetti delle aziende clienti di tutto il mondo con una ventina di istruttori impegnati. 350 i brevetti registrati da Scm, anch’essa orientata ad una strategia di innovazione diretta all’efficienza energetica per garantire contemporaneamente vantaggi all’ambiente e risparmi ai clienti.