Le prime famiglie aquilane hanno lasciato le strutture di accoglienza per entrare in una vera casa, dove potranno abitare fino a quando torneranno nella propria, una volta riparata o ricostruita. Nei cantieri di Bazzano e Cese di Preturo sono stati inaugurati oggi i primi edifici sismicamente isolati del progetto C.A.S.E. e sono stati consegnati alle famiglie i primi appartamenti.
Gli alloggi sono distribuiti su due o tre piani e hanno diversa metratura, in base alla composizione dei nuclei familiari cui sono destinati. Sono disponibili anche alloggi forniti di tutti gli accorgimenti necessari per ospitare persone con disabilità motoria. Tutti gli appartamenti sono ammobiliati e dotati di elettrodomestici e di tutti i componenti di arredo.
Dopo i colloqui e le verifiche dei giorni scorsi prende così il via la consegna degli alloggi ai cittadini aquilani che hanno una casa di tipo E, F o in “zona rossa”. Da domani e fino alla fine dell’anno verranno consegnati mediamente 300 alloggi a settimana.
Entro il mese di ottobre si prevede di assegnare circa 1500 nuovi appartamenti. Con il progetto C.A.S.E. verranno realizzati in totale 184 edifici sismicamente isolati, dislocati in 19 aree, per un totale di 4600 alloggi destinati ad ospitare oltre 17mila persone rimaste senza casa in seguito al terremoto.
Alla cerimonia di inaugurazione a Bazzano erano presenti il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso e le autorità locali. Accolto dagli onori militari, il Presidente Berlusconi ha assistito all’alzabandiera accompagnato dalle note dell’Inno di Mameli.
Dopo le parole della Presidente della Provincia dell’AquilaStefania Pezzopane, del Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e del sindaco dell’AquilaMassimo Cialente, ha chiuso gli interventi il Presidente Berlusconi, ringraziando Protezione Civile, Vigili del Fuoco e forze dell’ordine, e sottolineando come l’importante traguardo della consegna delle case sia “la dimostrazione per tutti gli italiani che lo Stato c’è e non lascia indietro nessuno”.