Il settore degli affitti commerciali è senza dubbio tra quelli più in sofferenza a causa dell’emergenza Covid-19. Come fare per aiutarlo? Sentiamo la voce di Confedilizia, la Confederazione che riunisce i proprietari immobiliari.
I 3 modi per aiutare gli affitti commerciali
I modi per favorire la ripresa del mercato sono almeno tre e Confedilizia lo ripete da tempo:
1. Va rafforzato il credito d’imposta per le locazioni non abitative, opportunamente previsto dal Governo per sostenere proprietari ed esercenti nella fase più critica. Il decreto ‘Agosto’ aggiunge un mese ai tre previsti dal decreto ‘Rilancio’. Il costo per lo Stato è di soli 98 milioni di euro. Possibile non si possa fare di più? Arrivare sino a fine estate darebbe maggiore tranquillità a molti.
2.Servono poi interventi strutturali, per i mesi e gli anni a venire. Accanto a misure di detassazione per gli esercenti, è indispensabile disporre una riduzione del carico tributario sui redditi da locazione. La somma di Irpef, addizionali Irpef e Imu è talmente elevata da limitare fortemente i margini di contrattazione fra proprietari e inquilini. Se il fisco riducesse la sua quota di canone, è evidente che uno dei costi fissi degli operatori con locali in affitto vedrebbe attenuata la sua entità.
3. Deve essere ridotto il peso della patrimoniale sugli immobili. L’Imu non è un problema solo per alberghi e discoteche, per i quali il decreto ha disposto esenzioni per quest’anno, ma, ad esempio, per i tanti locali commerciali dai quali i proprietari non ricavano più nulla, per via del mancato pagamento dei canoni o della chiusura delle attività. Confidiamo che l’opposizione, che ha messo al primo posto delle sue richieste una riduzione generale di questa imposta, pretenda almeno un’estensione degli sgravi previsti per il 2020 in favore dei soli comparti del turismo e dello spettacolo.
“Non è necessario attendere complesse riforme fiscali per varare queste misure concrete - conclude Confedilizia -. Basta la buona volontà”.