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Affitti: quando va pagata la cedolare secca?

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Una contribuente lo chiede all’Agenzia delle Entrate. La cedolare secca sostituisce, oltre all’Irpef e alle addizionali regionale e comunale, le imposte di registro e di bollo

Facciamo un po’ di chiarezza sulla cedolare secca, spiegando innanzitutto cos’è. Si tratta di un’imposta che sostituisce, oltre all’Irpef e alle addizionali regionale e comunale, le imposte di registro e di bollo.

È un regime facoltativo. La scelta della cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto.

Ma quando va pagata la cedolare secca? Una contribuente che percepisce gli affitti dallo scorso mese di luglio chiede all’Agenzia delle Entrate se può pagare l’imposta direttamente con il modello 730 da presentare nel 2020.

La risposta di Paolo Calderone

Chi sceglie la cedolare secca deve versare l’imposta nei tempi e con le stesse modalità previste per l’Irpef, vale a dire in acconto e saldo. Per il primo anno in cui si dà in locazione un immobile l’acconto non è dovuto, poiché manca la base imponibile di riferimento, cioè l’imposta sostitutiva dovuta per l’anno precedente.

Nel caso della contribuente che ha posto il quesito, pertanto, il saldo dell’imposta per il 2019 (pari al 21% o al 10% del canone annuale di locazione, a seconda che si tratti di contratto libero o a canone concordato) sarà pagato nel 2020.