Si è concluso il XVII Congresso Nazionale della FENEALUIL, Categoria del settore delle costruzioni della UIL. Dopo tre intensi giorni di lavori e confronti, l’assise ha deliberato la Mozione Finale di indirizzo politico e organizzativo per i prossimi 4 anni e ha eletto i nuovi Organismi i quali hanno riconfermato Vito Panzarella alla guida della Federazione Nazionale. La nuova Segreteria vede inoltre l’entrata di un nuovo componente, Mauro Franzolini, accanto ai riconfermati Pierpaolo Frisenna, Fabrizio Pascucci, Francesco Sannino, Vincenzo Mudaro - Tesoriere Nazionale.
Panzarella ha innanzitutto ringraziato gli oltre 300 delegati, provenienti da tutta Italia, che lo hanno votato all’unanimità, rivolgendo poi un saluto ed un apprezzamento speciale al segretario uscente Emilio Correale, che, dopo tanti anni di impegno e militanza, lascia la segreteria nazionale. A lui l’augurio di buon lavoro per il prossimo incarico da parte di tutta la Federazione. “Dobbiamo proseguire il percorso di rilancio e riorganizzazione della Feneal nell’ottica della trasparenza e dell’efficienza sostenendo e promuovendo la centralità degli iscritti e, più in generale, dei lavoratori ed enfatizzando il peso e il ruolo organizzativo dei territori e dei luoghi di lavoro quale punto di partenza di ogni iniziativa. Va dato merito - ha poi aggiunto - a tutto il gruppo dirigente della Feneal di aver contribuito in modo fattivo e convinto a questo cambio di pelle dell’Organizzazione, evidenziando la sua capacità di fare sintesi all’interno di un progetto complessivo di consolidamento e di sviluppo che deve continuare all’interno di una confederalità capace di mettere a fattor comune tutte le forze disponibili”.
Panzarella ha poi proseguito esprimendo la vicinanza di tutta la Federazione alle famiglie dei lavoratori colpite da infortuni mortali e malattie professionali, manifestando “forte preoccupazione per l’assenza di una reale ed efficace strategia nazionale di prevenzione e di contrasto ad un fenomeno che sta scardinando le fondamenta civili del nostro Paese. L’incessante aumento degli infortuni gravi e mortali nel settore delle costruzioni - ha evidenziato - sono spesso collegati al continuo allungamento dei tempi per raggiungere l’età pensionabile in un settore in cui i lavoratori già operano in condizioni di estremo rischio e fatica, occorre intervenire e noi continueremo a batterci per questo”.
Il Segretario è tornato poi a parlare di edilizia e crescita del Paese: “Bisogna invertire la tendenza delle politiche recessive e investire in settori che possano dare concrete risposte al Paese, per rilanciare la produzione, la domanda interna, ma anche per la tutela del territorio e dell’assetto idrogeologico che sta producendo sempre più danni in termine di vite umane e di costi economici. Auspichiamo che il rilancio del settore delle costruzioni sia una priorità per prossimo governo quale leva e strumento per aiutare concretamente l’Italia a ripartire a ritmi adeguati e creare migliaia di nuovi posti di lavoro attraverso strategiche politiche di incentivo per un'edilizia specializzata a mettere in sicurezza il territorio e gli edifici pubblici e privati, rendendo tutto il settore più sostenibile dal punto di vista ambientale con il recupero del patrimonio immobiliare obsoleto ed energivoro, delle aree industriali dismesse e dei centri storici fatiscenti. Sarà ugualmente indispensabile programmare un piano nazionale di piccole e grandi opere, che preveda una serie di interventi legati ai lavori pubblici nel campo della mobilità, del riassetto del territorio e dei collegamenti intermodali all’interno di un più vasto progetto di mobilità sostenibile che riduca le distanze nel Paese”.
In conclusione, ha terminato Panzarella, "se guardassimo il settore con gli occhi tradizionali, non riusciremmo a percepire che l’industria delle costruzioni in realtà è già ripartita a ritmo sostenuto, solo che i soggetti coinvolti, il ciclo produttivo e il mercato non sono più gli stessi. Anche le Parti Sociali si dovranno riconfigurare rispetto ad un settore che ha modificato i suoi confini e che non coinvolge più le stesse imprese e gli stessi lavoratori conosciuti nel recente passato. Su questo fronte saranno determinanti le relazioni e il livello di confronto tra il sindacato e il sistema delle imprese”.