L’amianto in copertura, ovviamente, non è pericoloso solo per chi sta all’interno degli edifici, ma anche per chi si occupa della sua dismissione. Su questo fronte c’è un importante novità. Riportiamo di seguito il comunicato della EFBWW (European Federation of Building and Woodworkers).
La protezione dei lavoratori dalle fibre di amianto cancerogene sarà notevolmente migliorata, ma rischia di essere attuata troppo tardi per proteggere coloro che sono coinvolti nelle ristrutturazioni edilizie previste dal Green Deal dell’UE.
Il limite di esposizione professionale all’amianto in tutta l’UE sarà fissato a 2.000 fibre/m³ in seguito ai negoziati di dialogo a tre tra Commissione europea, Consiglio e Parlamento sulla revisione della direttiva sull’amianto sul lavoro.
Il nuovo limite è 50 volte inferiore all’attuale limite di esposizione di 100.000 fibre/m³, ma è soggetto a un lungo periodo di attuazione:
- entro due anni, gli Stati membri dovranno abbassare l’attuale limite di esposizione a 10.000 fibre/m3
- tra sei anni, gli Stati membri dovranno ridurre l’OEL a 2.000 fibre/m3
Inoltre, dovranno cambiare i metodi di misurazione per contare le fibre di amianto. Gli Stati membri hanno anche sei anni di tempo per introdurre gradualmente il metodo della microscopia elettronica, più moderno e accurato.
Ondata di rinnovamento
Ogni anno, nell’UE, circa 90.000 persone perdono la vita a causa di tumori legati all’amianto, che rappresenta la principale causa di decessi sul posto di lavoro. Tra i 4 e i 7 milioni di lavoratori dell’UE sono esposti all’amianto e si prevede che questo numero aumenterà del 4% nel prossimo decennio a causa delle ristrutturazioni edilizie nell’ambito del Green Deal.
Per questo motivo i movimenti sindacali europei esortano gli Stati membri a passare all’esposizione inferiore più rapidamente di quanto previsto dall’accordo odierno. Il movimento sindacale europeo continuerà a spingere per una maggiore ricerca scientifica sul tema, oltre che per una migliore formazione, una certificazione per le aziende e la fine delle deroghe alle norme.
Claes-Mikael Stahl, vice segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, ha dichiarato: “Per decenni, la vita di milioni di persone è stata crudelmente stroncata dal cancro perché inconsapevolmente esposte all’amianto sul lavoro. L’accordo di oggi è un importante passo avanti per porre fine allo scandalo del cancro sul posto di lavoro. Ma il lungo periodo di attuazione significa che i lavoratori non beneficeranno del limite di sicurezza fino a quando gran parte dei lavori nell’ambito dell’ondata di rinnovamento non saranno stati completati. Per questo è imperativo che gli Stati membri non aspettino la fine del periodo di attuazione e mettano in vigore il limite più basso il prima possibile”.
Tom Deleu, segretario generale della Federazione europea dei lavoratori dell’edilizia e del legno, ha dichiarato: “L’accordo raggiunto nei negoziati del trilogo è un passo importante per proteggere i lavoratori edili dall’amianto. Ora chiediamo alle istituzioni europee di adottare il compromesso nella sua forma attuale. Questo sarà l’unico modo per garantire che vengano prese misure reali per proteggere meglio i lavoratori e per ridurre la prospettiva di una pandemia di aminato causata dall’ondata di ristrutturazioni. E’ tempo di investire in misure di prevenzione, nella formazione dei lavoratori edili e in misure di controllo. Ciò significa anche ispezioni adeguate e frequenti e sanzioni dissuasive”.