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Amici della Terra: ecco le Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica

Energie rinnovabili di
Tra le proposte dell’associazione, la cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per quelli di sola produzione di elettricità a fini commerciali


Gli Amici della Terra hanno presentato a Roma le proprie Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica, nel corso di una conferenza a cui hanno partecipato  il Commissario dell’Enea Giovanni Lelli, il presidente degli Stati Generali dell’efficienza energetica Alessandro Ortis e Marcella Pavan dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Alle relazioni è seguita una tavola rotonda con la partecipazione dei rappresentanti dei produttori di energia e del mondo della produzione fra cui Fernando Pettorossi del CoAER, Fabrizio Iaccarino per l’Enel, Esther Benigni di A2A, Rosanna Fusco per Eni, Roberto Venafro di Edison, Angelo Leonelli per E.ON Italia S.p.A., Fausto Ferraresi di AIRU, Vincenzo Albonico per Assistal, Guerino Loi  di Tholos e Roberto Aquilini per GDF Suez.

Il documento degli Amici della Terra

In base ai dati del 2013, gli obiettivi per il 2020 delle politiche energetico-ambientali, fissati  in sede europea e nazionale, risultano raggiungibili e, nel caso dell’efficienza energetica, già raggiunti e superati. In particolare, le emissioni di gas serra sono diminuite di circa il 16%, rispetto al 1990; la penetrazione delle fonti rinnovabili nei consumi finali ha raggiunto il 14,5%; il consumo di energia primaria, utilizzato come indicatore per l’efficienza energetica, è andato oltre l’obiettivo indicato per il 2020 segnando, già oggi, una riduzione del 25%.

Gli Amici della Terra mettono in guardia da ogni trionfalismo perché  emerge con chiarezza che, in Italia, il principale fattore nella performance delle politiche climatiche  è stata la crisi economica. Tuttavia, un  miglioramento dell’efficienza energetica c’è stato ed ha avuto un impatto doppio  rispetto a quello della crescita delle rinnovabili.

Infatti, se si guardano i dati della riduzione dei gas serra, che per i quattro quinti sono dovuti al consumo di fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale), si vede che nel quadriennio 2008-2012 il 46,3% della riduzione è attribuibile prevalentemente agli effetti congiunturali (calo della domanda di beni e servizi) e strutturali (delocalizzazioni e dismissioni) legati alla crisi economica, il 31% al miglioramento dell’efficienza energetica, il 16,7% alla crescita delle fonti rinnovabili e il 6% a processi di emissioni non energetici.

Per delineare gli obiettivi per il 2030 a livello europeo e le conseguenti politiche a livello nazionale, secondo l'associazione, occorre partire dall’analisi di questi dati che indicano i settori dove concentrare gli investimenti possibili  per ottenere i massimi risultati. Gli Amici della Terra chiedono un’inversione di tendenza  netta rispetto agli errori compiuti nell’ultimo quinquennio con l’extra incentivazione delle rinnovabili elettriche, che oggi pesano sulle bollette per oltre 13 miliardi l’anno, aggravando gli effetti della crisi sulle piccole e medie imprese e riducendo la possibilità di un’adeguata promozione dell’efficienza.

La vera sfida di una politica ambientale avanzata non è quella di chiudere o delocalizzare le produzioni difficili ma di renderle ambientalmente sostenibili, in uno scenario di crescita economica a livello di famiglie e d’imprese. Occorrono quindi misure non solo per le piccole e medie imprese, ma anche per la grande industria manifatturiera. L’efficienza energetica deve diventare lo strumento fondamentale e prioritario per la riduzione dei gas serra, in modo che la riduzione dei consumi di energia non sia espressione di crisi e d’impoverimento, ma di aumento di competitività. Le misure per l’efficienza energetica devono essere sinergiche con quelle per arrestare il processo di deindustrializzazione del nostro paese.

In questo senso, la proposta degli Amici della Terra implica una completa revisione delle politiche di sostegno al raggiungimento degli obiettivi energetico-ambientali:
- cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per quelli di sola produzione di elettricità a fini commerciali;
- tassazione delle extra rendite di cui stanno beneficiando molti impianti di produzione di rinnovabili elettriche realizzati nell’ultimo decennio. Da più parti si stima il possibile gettito di una simile misura nell’ordine minimo di un miliardo l’anno;
- destinazione di tale gettito al rafforzamento degli strumenti d’incentivazione per la promozione dell’efficienza energetica.

Le proposte degli Amici della Terra

Gli Amici della Terra propongono l’adozione di un nuovo indicatore, l’intensità energetica, che possa esprimere il miglioramento dell’efficienza energetica distinguendolo dagli effetti della crisi. Il nuovo obiettivo 2020 per l’Italia, da inserire nel nuovo Piano di Azione per l’Efficienza Energetica dell’Italia (PAEE 2014), dovrà essere quello di ridurre l’intensità energetica del 10% rispetto al 2010 e del 20% nel 2030. Il conseguimento di questo obiettivo deve essere collegato a macro obiettivi settoriali (e specifici indicatori settoriali) di miglioramento dell’efficienza energetica nei principali settori di consumo finale dell’energia: industriale, terziario, agricoltura, trasporti e residenziale.  

Gli Amici della Terra formulano anche proposte specifiche:
- nel settore residenziale, si punti sulla riqualificazione energetica degli edifici costruiti prima del 1991, che i Comuni emanino regolamenti edilizi che favoriscano interventi di questo tipo, che si rendano permanenti le detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico, almeno fino al 2030, ripartendo la detrazione in un numero di rate annuali più basso degli attuali dieci anni;
- nel settore dei trasporti, si punti sulla ricerca e l’innovazione tecnologica, si incentivi il passaggio dalla strada alla ferrovia e alla navigazione, si investa nel trasporto collettivo urbano ed extraurbano, oggi quasi completamente abbandonato;
- nel settore industriale, utilizzare regimi d’incentivazione che rispondano ai criteri degli aiuti di Stato per la tutela ambientale, secondo quanto previsto dalle norme europee, dando priorità agli interventi che assicurino requisiti energetico-ambientali superiori a quelli obbligatori per legge, vincolando, inoltre, lo sconto alle aziende “energivore” a investimenti di efficienza energetica;
- a livello tariffario, superare la struttura progressiva della tariffa elettrica che penalizza fortemente l’uso efficiente del vettore elettrico e, nel caso delle pompe di calore, l’utilizzo stesso di fonti rinnovabili come il caldo e il freddo contenuti nell’aria, nell’acqua e nel suolo.
- consolidare il meccanismo dei certificati bianchi che, in base a quanto previsto dall’articolo 7 dello schema di Decreto di recepimento della Direttiva europea, dovranno contribuire a conseguire il 60 % dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico.
- mantenere il ruolo e le risorse per sostenere lo sviluppo del teleriscaldamento tramite il Fondo di Garanzia.

Infine, gli Amici della Terra chiedono che venga attivata tempestivamente una fase di consultazione sui contenuti del nuovo Piano nazionale di Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) affinché siano pienamente condivise le misure per un rilancio della competitività dell’industria basato su un nuovo ciclo di investimenti nel miglioramento dell’efficienza energetica e nella qualità ambientale.

Download:
Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica