Un’intera generazione tagliata fuori dal mercato del lavoro in edilizia. Dal 2008 al 2017, infatti, il numero di occupati fino a 35 anni di età si è ridotto del 69%: oltre 200mila giovani in meno impiegati nei cantieri. Di conseguenza, se prima della crisi i giovani rappresentavano il 43% degli occupati del settore, oggi sono solo il 25%.
È questo l’allarme lanciato nel corso del XIX convegno nazionale dei Giovani imprenditori edili dell’Ance, dal titolo “Costruttori... al lavoro!”, che si è tenuto a Napoli nella splendida cornice del Palazzo reale.
Il lavoro dunque è stato il punto di partenza del confronto, articolato in tre tavole rotonde, alle quali hanno partecipato rappresentanti istituzionali italiani e internazionali, giornalisti e personaggi politici. Tra i punti toccati nel pomeriggio di lavoro: come creare occupazione ricostruendo e riqualificando le città, sbloccando le opere utili al Paese, puntando su innovazione e qualità e facendo squadra con gli stakeholder del settore.
A fare da apripista la presidente dei Giovani Ance, Roberta Vitale, che ha sottolineato l’importanza storica, sociale ed economica del mestiere dell’imprenditore edile. A tirare le fila il presidente dell’Associazione nazionale costruttori, Gabriele Buia, che ha richiamato l’importanza di rilanciare le città come vera sfida per il futuro.
Tra gli altri interventi, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, il Commissario per la ricostruzione, Paola De Micheli, il produttore cinematografico e presidente della ssc Napoli, Aurelio De Laurentiis, e il professore di economia, Gustavo Piga.