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Anche gli Architetti esprimono soddisfazione per la riforma del codice degli appalti

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Freyrie: “Si tratta di un segnale fortissimo per il nostro Paese per riaffermare la qualità dell’architettura, che rappresenta l’unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche”


Ora il Senato approvi al più presto uno strumento fondamentale per combattere mafie e corruzioni, che finalmente stabilisce la centralità del progetto pubblico, considerato negli ultimi venti anni solo un inutile orpello, ed il ricorso ai concorsi a garanzia della qualità progettuale e, quindi, dell’economicità e della sostenibilità di un’opera pubblica”. E’ il commento di Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sull’approvazione alla Camera della Legge delega sugli Appalti  pubblici.

Tra gli innumerevoli aspetti positivi che il provvedimento contiene vanno considerati, tra gli altri, la cancellazione del massimo ribasso, causa di tante storture nel settore dei Lavori pubblici; l’abolizione del regolamento di attuazione,  un passo importante, anzi decisivo, verso una effettiva semplificazione dell’intera materia; l’abolizione dell’incentivo del 2% per i progettisti interni alla P.A., fino ad ora una vera e propria alterazione del mercato”.

E’ un segnale fortissimo per il nostro Paese per riaffermare la qualità dell’architettura, che rappresenta l’unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche, il malaffare, la mafia che sugli appalti pubblici ha costruito le fondamenta della sua economia, per avere, finalmente, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini”.