Un piano nazionale sulla riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate al quale Anci ha dato slancio.
La riunione tecnica in conferenza unificata dell’Associazione, infatti, ha chiesto che siano eliminate l’attestazione di immediata cantierabilità e la valutazione dei progetti in base a requisiti semplificati. A ciò ha aggiunto: che venga concessa la possibilità di presentare progetti che non contemplino interventi di riqualificazione fisica o, in alternativa, che questi siano parte di un progetto più ampio di riqualificazione. Determinazioni che semplificano un processo che apre molte porte di lavoro per i professionisti.
I progetti dei Comuni saranno valutati da un apposito Comitato composto da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'Economia e delle Finanze, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, delle Regioni e delle Province Autonome, del Dipartimento per gli Affari Regionali, del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica, dell'Agenzia del Demanio e dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Il finanziamento di 200 milioni di euro può essere erogato in tre annualità: 50 milioni di euro per l’anno in corso e 75 milioni di euro per gli anni 2016/2017. I Comuni devono presentare la domanda entro il 30 novembre prossimo.
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