Sul tema delle assegnazioni degli appalti senza gara, Fillea Cgil esprime una durissima presa di posizione nei confronti del Governo Meloni. Leggiamo le parole del segretario generale del sindacato, Alessandro Genovesi.
“Siamo alle prese con un Governo che fa il forte con i deboli e il debole con i forti, che usa la Commissione Europea quando gli conviene e si volta da un’altra parte quando si parla di legalità e trasparenza”.
“Corrisponde al vero - prosegue Genovesi - che la Commissione Europea aveva messo in mora l’Italia nel 2018 su diversi aspetti del Codice, nonostante il parere positivo del Consiglio di Stato. Come è vero che ad aprile 2022 aveva segnalato in particolare che non rispondeva ai criteri di trasparenza e concorrenza l’abuso di assegnazioni di appalti senza bandi di gara. Eppure - evidenza Genovesi - su molti rilievi, in particolare sul subappalto (dalla percentuale predeterminata all’obbligo di indicare la terna dei sub appaltatori), il Governo da ultimo Draghi, noto anti europeista, era intervenuto e la Commissione Europea aveva espresso soddisfazione anche per l’equilibrio trovato”.
“Cosa fa oggi il Governo Meloni e Salvini? Propone di aumentare la quota di appalti che saranno dati per affidamento diretto o senza gara, ignorando la Commissione Europea sull’esigenza di garantire maggiore trasparenza, mentre esaspera le indicazioni sui subappalti, liberalizzando completamente la possibilità di avere subappalti dei subappalti dei subappalti, senza neanche dire una parola”.
“Il risultato concreto rischia di essere che, da domani, verificare concretamente e far rispettare le tutele dei lavoratori e le norme sulla sicurezza e legalità sarà un’impresa quasi impossibile e si innescherà una concorrenza sleale tra aziende basata su scatole vuote e su chi pagherà meno operai e tecnici o li farà lavorare di più, dieci-dodici ore al giorno. E così - prosegue Genovesi - stiamo decidendo di prenderci magari un’infrazione per non scontentare gli amici degli amici e offriamo al "carnefice" un modello di concorrenza con meno qualità e crescita dimensionale delle imprese, meno diritti e tutele. I trattati Istitutivi dell’Unione Europea prevedono, al fine di tutelare la salute e sicurezza, la dignità dei lavoratori, l’economia sana dalle infiltrazioni, di poter derogare alle stesse Direttive Europee che non fanno i conti, come in questo caso, con quanto lavoro nero, quanta corruzione, quanta mafia continuano a minare il nostro Paese”.
L’appello al Parlamento
Per questo, il leader degli edili Cgilfa appello “al Parlamento, che sarà chiamato a dare un parere nelle prossime settimane, e allo stesso Governo perché ci ripensi e apra un tavolo a Palazzo Chigi con le organizzazioni sindacali, altrimenti a pagare il conto saranno i lavoratori nei cantieri, in particolare quei lavoratori che, in fondo alla catena dei subappalti, rischieranno tutti i giorni la vita”. E questo senza considerare il rischio che, allungandosi la catena dei subappalti, caporali e criminalità organizzata, mafia e camorra, avranno gioco facile. Le stesse stazioni appaltanti, i Rup, i Direttori dei Lavori, gli ispettori e le forze dell’ordine saranno chiamati ad una serie di controlli assai maggiori di prima. Alla faccia anche di fare presto o di ridurre i contenziosi legali” conclude Genovesi.