Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto per la semplificazione sui rifiuti

Lavori pubblici di Marco Zibetti
Il Decreto, che recepisce la normativa europea, dovrà ora essere sottoposto alle competenti commissioni del Parlamento e alla conferenza Stato/Regioni


Il Consiglio del Ministri, nella seduta del 16 Aprile scorso, ha approvato il testo del decreto sulla semplificazione dei rifiuti.

Il Decreto recepisce la direttiva europea n°98/2008 in materia di rifiuti. Il documento dovrà ora essere sottoposto alle competenti commissioni del parlamento e alla conferenza Stato/Regioni. Tra le novità del Decreto si segnalano:

- la definizione di "materia seconda". Ovvero rottami ferrosi o carta usata;

- la definizione di "sottoprodotto": trucioli della lavorazione del mobile, sfridi della lavorazione del metallo; riutilizzo di terre e rocce da scavo. Sino ad oggi tutte le imprese che realizzavano infrastrutture (strade, autostrade,immobili, metropolitane) erano costrette a smaltire il materiale scavato come rifiuto e acquisire nuovo materiale per le attività di costruzione delle opere. Ora se il materiale di risulta non è contaminato verrà considerato un sottoprodotto e potrà essere riutilizzato;

- il Decreto reintroduce la nozione di "combustibile da rifiuti". I rifiuti potranno, quindi, essere usati per riprodurre energia;

- tracciabilità dei rifiuti - sistema Sistri. Inquadra nell'ambito normativo europeo il recente provvedimento istituito del sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali pericolosi e non. Prevede, inoltre, sanzioni per l'inosservanza delle previsioni relative al Sistri che non potevano essere contenute nel decreto ministeriale istituito dal sistema;

- soglia di recupero per alcuni materiali. Per carta, vetro, plastica e altri materiali viene fissata la 2020 una soglia tassativa minima di recupero, il 50%, nell'ambito di una pratica che dovrà divenire diffusa per ciò che concerne la raccolta differenziata;

- definizione di un sistema basato sul recupero e riutilizzo dei prodotti punta a realizzare economie in materia di bolletta energetica nazionale, costi per i privati famiglie e imprese. Questo sia in termini energetici che beni di consumo.


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