Il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso un comunicato stampa, ha reso nota l’approvazione in via definitiva, avvenuta nel corso del Consiglio dei Ministri di venerdì 30 maggio, del decreto legislativo sull’efficienza e i servizi energetici.
Tale decreto recepisce la direttiva europea 2006/32/CE che si proponeva di rafforzare il miglioramento dell'efficienza degli usi finali dell'energia sotto il profilo costi/benefici nei singoli Stati membri.
Entrando un poco nello specifico, la normativa comunitaria prevede che gli Stati membri mirino a conseguire un obiettivo nazionale indicativo globale di risparmio energetico, pari al 9% per il nono anno di applicazione della direttiva, obiettivo da conseguire tramite servizi energetici e altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica.
La direttiva, inoltre, stabilisce che il risparmio energetico di ogni Stato membro, in base all’obiettivo nazionale indicativo, viene misurato a decorrere dal 1° gennaio 2008.
Proprio per attuare tale direttiva, il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri prevede premi volumetrici e scomputo dei maggiori spessori volti a ottenere un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, puntando così all’obiettivo della riduzione dei consumi del 10% entro il 2016.
Il Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha precisato: “Abbiamo approvato il decreto elaborato nei mesi scorsi visto che la direttiva europea andava recepita entro il 2 giugno. Il Consiglio dei Ministri ha tuttavia concordato di apportare, con nuovo provvedimento in una delle prossime sedute, alcuni miglioramenti significativi per semplificare ulteriormente le procedure per gli interventi di efficienza energetica ed estendere l’area di applicazione delle agevolazioni per gli impianti di produzione”
Nello specifico, i miglioramenti che dovranno essere approvati riguarderanno in particolare:
1. L’estensione della disciplina agevolata per gli impianti di produzione, alimentati con fonti rinnovabili o cogenerazioni ad alto rendimento, da 10 a 20 Megawatt elettrici, con facilitazioni agli scambi commerciali, nel rispetto dei principi del mercato e della concorrenza;
2. Maggiori semplificazioni all’utilizzo del fondo rotativo di 25 milioni di euro per incentivare gli investimenti di efficienza energetica;
3. Il rafforzamento dell’indirizzo e del controllo del Ministero dello Sviluppo economico sull’attività dell’Enea, nel ruolo di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica (esplicitamente richiesta dalla direttiva europea) con il compito di verificare, anche attraverso la propria rete territoriale, l’efficacia degli investimenti e il rispetto degli obbiettivi di risparmio;
4. Ulteriori semplificazioni per la realizzazione di interventi di coibentazione e isolamento degli edifici, realizzazione di impianti solari e singoli generatori eolici di piccola dimensione e impianti di cogenerazione;
5. Migliore coordinamento tra lo Stato, che fisserà le linee generali, e le Regioni che le attueranno con proprie norme;
6. Maggiore efficacia dei “certificati bianchi” (crediti ambientali a vantaggio delle imprese che effettuano investimenti di efficienza).