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Approvato il Decreto Terremoto, ecco i dettagli

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La disposizione va a vantaggio di famiglie e imprese danneggiate dal sisma, con varie agevolazioni, nonché descrive la normativa per poter ottimizzare alla ricostruzione degli immobili

La Camera dei deputati, lo scorso 14 Dicembre, ha dato il definito il via libera alla conversione in Legge del Dl 189/2016 (Decreto Terremoto). Il Decreto è stato approvato all’unanimità (441 voti favorevoli con soli cinque astenuti).  Grazie all’approvazione si dà il via alla ricostruzione nelle aree del Centro Italia dopo il sisma di Agosto e Ottobre.

La disposizione va a vantaggio di famiglie e imprese danneggiate dal sisma con varie agevolazioni, nonché descrive la normativa per poter ottimizzare la ricostruzione degli immobili, siano essi privati, pubblici, produttivi, o inseriti nei beni culturali. Vengono, altresì, date regole su rimborsi e indennizzi, al fine di poter partecipare alle gare di lavori di progettazione e alla pianificazione urbana e delle infrastrutture nei centri colpiti.

Per la ricostruzione sono stati stanziati 300 milioni di euro. Rispettivamente: 200 milioni per operare immediatamente su immobili e infrastrutture che necessitano di interventi urgenti, 100 milioni per poter coprire il differimento delle imposte. Viene, altresì, previsto che gli Enti locali possano affidare lavori in opera attinenti alle emergenze monumentali e archeologiche, senza bando di gara, a patto che gli stessi siano di importo inferiore a 40mila euro. I Comuni possono assumere a tempo determinato personale in deroga. Sono previste le procedure per i noleggi dei container da montare nelle aree colpite dal sisma prima che vengano realizzate le casette di legno.

La normativa, inoltre, stabilisce che possono accedere ai finanziamenti per la riparazione post-terremoto sia le prime che le seconde case nonché le aziende ricadenti nel cratere del sisma, queste ultime con un contributo del 100% dei costi inerenti al ripristino. Mentre, viene specificato, il contributo del 100% spetta solo alle prime e seconde case facenti parte di borghi storici. Gli immobili privati fuori dal cratere sismico, ma comunque limitrofi ad esso, potranno avere un contributo del 50%.

Al fine di poter accedere ai benefici per la ricostruzione di un immobile o alla riparazione dello stesso, il cittadino deve presentare un progetto qualificato e la richiesta (con scheda AEDES dei dati dell’immobile, danni riportati, stato di agibilità) di contributo deve essere fatta all’Ufficio postale per la ricostruzione. Successivamente, l’ufficio preposto, verifica i requisiti e la congruità del piano dell’opera e il contributo finanziario che verrà concesso, tramite Decreto, dal vice Commissario per la ricostruzione. Qualora il progetto venisse avallato, il cittadino potrà chiedere il prestito agevolato alla banca e scegliere l’azienda con cui effettuare i lavori.

Viene previsto, per imprese e professionisti che vogliono lavorare nel cratere del sisma, l’scrizione obbligatoria ad un elenco speciale per non incorrere in conflitti di interesse tra lavori di direzione impresa e incarichi progettuali. Anche le aziende devono essere iscritte alle White list. Il Decreto stabilisce anche l’inserimento lavorativo di 125 unità tecnico-ingegneristico qualificate tramite Invitalia e il reclutamento di 40 dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Viene, infine, sottolineato che sono state pubblicate da parte dell’Agenzia delle Entrate le regole pertinenti all’utilizzo del credito di imposta con le modalità di finanziamento agevolato, riconosciuto agli interventi di ricostruzione e ripristino delle case.