L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta rivoluzionando tantissimi aspetti delle nostre vite. Anche le nostre città vanno ripensate. E il Recovery Fund è una straordinaria occasione per farlo. Vediamo cosa ne pensano gli architetti italiani.
“Andrebbero cambiate, ad esempio, regole vecchie di un secolo sul governo del territorio - ha dichiarato Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), durante i lavori del Convegno ‘Politiche Urbane e Territoriali. Per un New Green Deal italiano’ -. E dunque, nel ripensare al futuro delle città entrano prepotentemente i concetti di qualità della vita, sostenibilità, ambiente, uguaglianza, smart working, policentrismo, tutti fondamentali nel progetto di rigenerazione con il New European Bauhaus (il ponte tra scienza e tecnologia da un lato e mondo della bellezza architettonica, dell’arte e della cultura dall’altro) che può consentire di raggiungere l’ambizioso obiettivo di rendere l’Europa, nel 2050, primo continente ad impatto ambientale zero”.
Il Disegno di Legge 1131
Cappochin ha poi posto l’accento sul Disegno di Legge 1131, primo firmatario il sen. Ferrazzi, sulla rigenerazione urbana, in discussione a Palazzo Madama ricordando che “si tratta di un provvedimento che va nella direzione giusta perché istituisce una cabina di regia nazionale, un fondo nazionale per la rigenerazione urbana, introduce la dichiarazione di pubblico interesse consentendo di semplificare il problema della frammentazione della proprietà immobiliare, consente di evitare l’interruzione dei lavori al susseguirsi delle diverse Amministrazioni una volta approvato un progetto”.
Cappochin ha sottolineato che “questo disegno di legge contiene molte delle richieste espresse dagli architetti italiani:soprattutto affronta finalmente il tema della rigenerazione urbana quale cura contro il consumo di suolo, quale summa delle sostenibilità in campo ambientale, economico e sociale attraverso un'agenzia nazionale e apposito fondo strutturale e non straordinario”.
Al convegno è intervenuto lo stesso senatore Andrea Ferrazzi, che ha ricordato “l’importanza di mettere a sistema le forze che nel Paese affrontano concretamente il tema della rigenerazione urbana. Tra queste il complesso degli Ordini professionali, le diverse categorie produttive, le istituzioni e tutti coloro che ritengono che la rigenerazione delle città, in chiave green, sia assolutamente non più procrastinabile e debba essere al centro dell’azione del governo, tanto più in presenza di una strutturale modifica, in tutto il mondo, delle città innescata dal Coronavirus”.
Da parte sua, il senatore Salvatore Margiotta, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha ricordato che “il Mit è molto attento ai temi trattati dal convegno 'Politiche urbane e territoriali per un New Green Deal italiano' e sensibile agli stimoli che giungono dal CNAPPC. Ringrazio il Presidente Cappochin e concordo sul fatto, evidente, che le nostre città devono poter contare sustrumenti nuovi, aggiornati, per evolversi e per dare una risposta alla domanda di qualità di vita che nel post emergenza sarà ancora più forte. In tale direzione stiamo per attivare un Tavolo tecnico al quale certamente sarà chiamato a partecipare anche il Consiglio Nazionale degli Architetti per la scrittura di una nuova Legge sull’Urbanistica, mentre seguiamo con attenzione l’iter della proposta di legge Ferrazzi sulla Rigenerazione Urbana. Al contempo, la Commissione tecnica ha redatto una bozza di nuovo Testo Unico dell’Edilizia, che a breve approderà al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per essere discussa ed integrata. Infine e non da ultimo, l’Assemblea del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha esaminato le Linee Guida per l’Architettura, promosse e fortemente sollecitate dal Consiglio Nazionale”.