Il costo del lavoro, per effetto delle modifiche introdotte al Codice Contratti dal "Decreto Sviluppo", non sarà più assoggettato a ribasso negli affidamenti di lavori, servizi e forniture. E' stato questo uno dei temi principali dell'audizione di enti, amministrazioni, sindacati, imprenditori e professionisti, presso l'Autorità di Vigilanza per i Contratti Pubblici.
Nel corso dell'audizione il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, rappresentato dal Vicepresidente e Responsabile del Dipartimento Lavori Pubblici Rino La Mendola, commentando un documento sottoscritto unitamente a ingegneri, geologi e geometri, ha suggerito un metodo semplice e immediato per calcolare il costo del personale, da sottrarre alla contrattazione economica (e quindi al ribasso) nelle procedure di affidamento di servizi di architettura e ingegneria.
In particolare, il metodo proposto consente di calcolare tale costo, in funzione del numero di professionisti o collaboratori da coinvolgere nella prestazione professionale in base alle prescrizioni del bando, del tempo assegnato nello stesso bando e del salario medio dell'Area della Dirigenza e del comparto (per i funzionari direttivi), calcolato sulla base dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
La Mendola ha anche espresso la disponibilità dei Consigli Nazionali delle professioni tecniche ad avviare, organizzare e finanziare un sondaggio iniziale e un monitoraggio costante nel tempo, eseguito da organismi terzi accreditati nel campo di ricerche, sondaggi e sistemi informativi (come ad esempio il Cresme), finalizzati a verificare ed aggiornare costantemente gli elementi fondamentali per il calcolo del suddetto costo del personale, in relazione alla tipologia del servizio (progettazione, direzione dei lavori , collaudo), al tipo di intervento (costruzione, recupero, restauro, manutenzione) ed alla categoria dell'opera (edilizia, difesa ambientale, ingegneria naturalistica,ecc).
Ha anche auspicato che la norma, giudicata positiva in quanto finalizzata al rispetto dei minimi salariali e delle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, non venga abrogata da successivi provvedimenti legislativi, così come invece già anticipato da diversi organi di stampa.