Egregio Signor Ministro,
la settimana scorsa si è tenuta a Roma la Conferenza dell’Industria Solare (CIS-IT 2010) che ha messo sul tappeto una serie importantissima di questioni politiche ed economiche relative all'industria solare e del solare termico in particolare, che è il settore al quale appartengo e di cui intendo parlarLe in questa mia lettera.
Devo ammettere che sono rimasto molto sorpreso nel constatare l'assenza del Governo e del Suo dicastero di cui erano stati invitati due esponenti di prim'ordine: Lei, signor Ministro, e la Dott.ssa Romano afferente al Dipartimento per l'Energia.
Mi sembra di poter dire che il Governo ha perso un'occasione importante (la Conferenza ha contato 400 partecipanti e 60 relatori, nazionali e internazionali) per ascoltare, da una parte, quali sono le problematiche, prodotte sostanzialmente da un quadro legislativo incerto e “poco facilitante”, di un settore in forte espansione e che sta reggendo di fronte alla crisi, e per illustrare, dall'altra, le politiche che intende mettere in atto per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 posti dalla Direttiva 202020.
Mi preme molto sottolineare il fatto che stiamo parlando di un'industria meccanica e termoidraulica, quella del solare termico, comprendente piccole e medie imprese specializzate nel solare e grandi aziende termoidrauliche, che arrichisce di fatto il tessuto industriale italiano creando innovazione e occupazione e che presenta ad oggi un potenziale di produzione annua di pannelli solari termici di 1 GWth (pari a 1,4 milioni di metri quadrati).
Per quanto riguarda invece ciò che è già realtà, i numeri parlano chiaro: solo nel 2008 il mercato del solare termico ha prodotto 420 milioni di euro per 300 MWth prodotti con un totale installato di oltre 1 GWth: si tratta di un dato molto importante che esprime la raggiunta maturità di questo settore.
Mi piace inoltre sottolineare come il Dossier Enea sugli Usi termici delle fonti rinnovabili, di recente pubblicazione, abbia messo in evidenza, di fatto recependo già l'approccio della Direttiva 202020 che mette sullo stesso piano energia elettrica ed energia termica, come, a parità di energia prodotta, sia più conveniente incentivare il termico. Per la Direttiva, infatti, produrre una certa quantità di energia termica o di energia elettrica è del tutto equivalente.
Ci chiediamo, allora, perchè mai non puntare in modo più convinto su questo settore visto che, come tutti sappiamo, produrre un kWh termico costa decisamente meno che produrre un kWh elettrico?
Alla luce di tutto ciò, considero quindi un'esigenza non più procrastinabile quella di indirizzare le politiche energetiche verso un riequilibrio dell’attenzione data a termico ed elettrico e verso una normativa che porti ad un uso efficiente e all’incentivazione di tutte le tecnologie rinnovabili grazie anche a norme chiare, facilmente applicabili e che garantiscano un arco temporale adeguato.
La invito quindi ad aprire un Tavolo di lavoro che permetta al nostro settore, rappresentato da Assolterm di cui mi onoro di essere Presidente, di presentarLe le proposte elaborate nell'ambito della Commissione Tecnica dell'Associazione sulle misure strategiche da attuare e sugli strumenti di sostegno più adeguati per il solare termico da mettere in atto nel breve e nel lungo periodo. Tutto questo in vista della scadenza del giugno di quest'anno per l'invio alla Commmissione Europea del Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, nel quale, auspichiamo, che il solare termico possa avere un ruolo significativo.
Certo che Lei abbia a cuore lo sviluppo equilibrato ed efficiente di tutte le tecnologie rinnovabili, al fine di garantire la sostenibilità economica ed ambientale delle politiche energetiche del nostro Paese, confido nella Sua disponibilità a raccogliere la richiesta di confronto che con questa lettera ho inteso porLe.