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Attivata la procedura Docfa 4 per la dichiarazione al catasto urbano

Lavori pubblici di
Fino al 30 marzo 2010 sarà consentita anche la presentazione di documenti di aggiornamento prodotti con la versione precedente, per consentire ai professionisti un passaggio graduale all’uso della nuova versione


Dal 19 ottobre, per la dichiarazione delle unità immobiliari al Catasto Edilizio Urbano, è disponibile la procedura Docfa (Documenti Catasto Fabbricati) nella versione 4, approvata con provvedimento del Direttore dell’Agenzia del 15 ottobre 2009.

Per consentire ai professionisti un graduale passaggio all’uso della nuova versione, è previsto un periodo transitorio (fino al 30 marzo 2010) durante il quale è consentita ancora la presentazione di documenti di aggiornamento prodotti con la versione precedente (ver. 3.0).

La nuova versione Docfa integra le funzionalità della precedente e migliora la natura dei dati di ingresso nelle banche dati catastali, sia in termini di qualità che di sicurezza.

In particolare, le principali novità concernono:

- l’adozione di un nuovo formato per la presentazione dei documenti inoltrati in via telematica. Il documento è infatti prodotto in formato PDF e comprende, oltre alle informazioni alfanumeriche, le immagini delle schede planimetriche;

- l’introduzione di nuovi stradari, da utilizzare per l’inserimento degli indirizzi degli immobili. Si tratta di stradari certificati “thesaurus” e quindi di elevata qualità rispetto a quelli precedentemente utilizzati, che consentono l’adozione di denominazioni condivise tra tutti i soggetti pubblici e privati che utilizzano tale dato. Resta ferma, ovviamente, l’esclusiva competenza comunale nell’assegnazione delle denominazioni stradali;

- l’eliminazione degli allegati vettoriali nei formati DXF o DWG. La scelta è connessa alla necessità di ridurre la dimensione di tali allegati, utilizzati per la rappresentazione planimetrica degli immobili, per una più efficiente gestione della trasmissione in via telematica;

- l’introduzione della possibilità per il professionista di utilizzare – ricorrendone le circostanze previste dalla prassi catastale –, ai fini della attribuzione della rendita, il procedimento di stima con metodo diretto, cioè attraverso l’analisi della redditività ritraibile dall’immobile, relativa al biennio economico di riferimento.