Basta incarichi gratuiti. I professionisti vanno tutelati

Professione di Marco Zibetti
Il presidente OICE Scicolone: "Quanto abbiamo letto è semplicemente scandaloso e in palese violazione del codice appalti. Così si rischia l’estinzione del mercato!"

L'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, prende posizione duramente sull'ennesimo caso di bando di gara "gratis", che, questa volta, ha anche l'aggravante di far leva sui giovani. Si tratta dell'avviso emesso il 12 novembre dal Comune di Molfetta (in scadenza il 23 novembre) avente ad oggetto una manifestazione di interesse rivolta a "giovani professionisti di età inferiore a 40 anni, con meno di 5 anni di iscrizione" che dovranno collaborare con un professionista senior della stazione appaltante (già individuato); oggetto dell'attività è l'incarico di supporto per l'adeguamento del piano regolatore generale, che comporterà anche la "redazione di elaborazioni specialistiche e di dettaglio" successivi alla effettuazione di indagini e rilievi cartografici dei luoghi. Il Comune chiarisce che "l'incarico da attribuirsi è a titolo gratuito, in quanto il corrispettivo, prescindendo da una stretta utilità economica e spostandosi su leciti elementi immateriali inerenti il fatto stesso del divenire ed apparire esecutore della prestazione richiesta dall’Amministrazione, si concretizza come effetto di potenziale promozione esterna dell’affidatario, come conseguenza della comunicazione al pubblico dell'esecuzione della prestazione professionale". In ogni caso è "comunque prevista la somma complessiva di €. 4.000,00 oltre oneri previdenziali e Iva, se dovuti, da ripartirsi tra tutti i "giovani professionisti" selezionati, a titolo di rimborso delle spese sostenute per l'espletamento dell'incarico". Ne saranno selezionati da 3 a 5.

Per Gabriele Scicolone, Presidente OICE: "Quanto abbiamo letto è semplicemente scandaloso e in palese violazione del codice appalti. Non è tanto il fatto che si riservi soltanto a giovani professionisti un incarico di supporto come questo, è tutta l'impostazione della procedura che non va. Invece di affidare un incarico a terzi, con gara, per la redazione del piano regolatore, si bypassa la procedura ordinaria facendo finta di internalizzare le attività attraverso un professionista senior 'già individuato' (come? con quale esperienza pregressa?) che, però, scarica a valle la maggior parte delle attività da svolgere a giovani professionisti, che per 800 euro lordi a testa di rimborso spese (simpaticamente, poco più del 'reddito di cittadinanza'), dopo avere svolto il loro incarico e consegnato al progettista senior quanto richiesto, avranno in premio la menzione speciale e l’onore di essere citati. Tutto questo è semplicemente indecente oltreché in violazione del codice appalti, che vieta gli incarichi gratuiti e la dice lunga su quanto poco interessino la qualità delle prestazioni e il rispetto di chi, giovane o meno, svolge attività professionale nel nostro Paese".

Per l'Associazione delle società di ingegneria e architettura, il futuro è denso di preoccupazione: "Il Governo e il Parlamento - continua il Presidente - dovrebbero comprendere che l'esigenza non è quella di creare una Centrale di progettazione con una dotazione di 100 milioni, che bloccherà lo sviluppo di un mercato come quello dei servizi di ingegneria raddoppiato negli ultimi due anni e mezzo, ma è quella di stanziare risorse per progettare, affinché si paghi ciò che si chiede, rispettando non solo chi sta entrando in questo settore dopo avere fatto studi e sacrifici (i giovani professionisti), ma anche chi è già presente sul mercato a costo di altrettanti sacrifici in termini di innovazione e ricerca, districandosi fra balzelli inutili e dispersioni. E che non si parli, allora, di qualità dei progetti, di sicurezza delle infrastrutture e di digitalizzazione se ogni giorno si deve assistere a questo improprio dileggio del ruolo dei progettisti. Vogliamo rispetto per la nostra dignità di tecnici e organizzazioni che all'estero sono apprezzati e, purtroppo, in Italia sono derisi al limite dell'indecenza. Non possiamo accettare questo processo di estinzione dei progettisti!".


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