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BIM: come sono andati i bandi nel 2020?

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BIM: come sono andati i bandi nel 2020?
Dal prossimo anno, in tutte le gare sopra soglia UE si dovrà chiedere la progettazione BIM. Per questo occorre un cambio di passo. Vediamo i dati

Il BIM, Building Information Modeling, rappresenta il presente e il futuro della progettazione. Ma a che punto siamo su questo fronte? Qual è stato l’andamento dei bandi nel 2020? Troviamo le risposte nel quarto Rapporto OICE sulle gare pubbliche 2020 che prevedono l’utilizzo delle metodologie digitali BIM nell’ambito delle procedure di affidamento di servizi di ingegneria e architettura.

I dati dimostrano, dopo la crescita del 2019 (+58,3% sul 2018), un ulteriore balzo del 17,2% sul totale del numero delle gare dell’anno precedente ed evidenziano come progetti in BIM siano chiesti anche per importanti accordi quadro. Nel 2020 sono stati pubblicati 560 bandi BIM; in valore si tratta di 711,6 milioni di euro, rispetto al totale di 2.412 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (il 29,5% del totale). 

Altro dato di rilievo, di segno invece non positivo, riguarda la diminuzione del numero di capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2020 sono stati 94, pari al 16,8% del totale delle gare BIM, mentre erano stati 110 nel 2019, pari al 23,0% delle gare pubblicate. 

Interessante anche il frequente richiamo negli atti di gara a figure quali i BIM Manager e i BIM Specialist da inserire nel team di progettazione, a volte anche con richiesta di competenze certificate.

I vertici dell’OICE commentano il Rapporto

Per il presidente OICE, Gabriele Scicolone: “l’incremento percentuale a doppia cifra dei bandi dimostra che il BIM è una realtà consolidata presso gli operatori economici, siano essi le società di progettazione, o le grandi imprese, o ancora le stazioni appaltanti e committenze, vuoi pubbliche vuoi private, strutturate. Anche quest’anno assistiamo ad un aumento delle gare BIM, con un peso rilevante negli accordi quadro che fanno riferimento ad Anas e RFI. Nel Recovery Plan si parla di digitalizzazione, tema fondamentale che nel nostro settore è realtà da decenni. Adesso occorre fare un salto importante in vista del prossimo anno quando in tutte le gare sopra soglia UE si dovrà chiedere la progettazione BIM: assicurare risorse per l’accelerazione dell’innovazione dei processi e per formare adeguatamente dipendenti pubblici e privati”.

Per Francesca Federzoni, consigliere OICE, il punto è che “ancora bisogna fare molto per assicurare omogeneità e correttezza degli atti di gara. Il richiamo al BIM oramai deve essere maturo e quindi i capitolati informativi dovrebbero essere sempre presenti. È necessario un grande sforzo anche di cultura internamente alle stazioni appaltanti e per questo l’OICE è a disposizione per condividere il know how dei propri associati”.

Per Antonio Vettese, coordinatore di Oice Academy, “i benefici attesi dalla digitalizzazione dei processi di Committenza, di progettazione, di costruzione e di manutenzione e gestione connessi con il ciclo di vita di un'opera sono subordinati ad un'efficace connessione tra i processi decisionali e le informazioni sviluppate nelle fasi di progettazione e di costruzione, a partire da dati di progetto completi di Committenza rappresentativi di tutte le esigenze da soddisfare con la realizzazione di un’opera, comprese quelle di manutenzione e gestione. Le tentazioni di derive meramente tecnologiche e le suggestioni conseguenti di sovrastrutturazioni della governance del progetto in capo alle varie entità che intervengono nel ciclo di vita, a scapito di un effettivo aumento dell’efficacia e dell’efficienza nei processi, devono essere condizionate dall’applicazione dei principi dell’information management esaustivamente declinati nelle ISO 19650 e dalla cultura diProject Management posta alla base della loro applicazione. La definizione di esaustivi Requirement di Committenza (capitolati informativi/dati di progetto) su schemi univoci e possibilmente basati su standard e best practice internazionali, il rafforzamento del ruolo del Project Manager nella governance dei processi e, in particolare, nell’interconnessione tra informazioni e processi decisionali sono must ineludibili: anche il Codice degli Appalti lo richiede”.