Il nuovo DM 312 del 02/08/2021 modifica e aggiorna il DM 560/2017 (cosiddetto “Decreto BIM” o “Decreto Baratono”). Con esso vengono definite nuove modalità e tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione negli appalti di opere pubbliche nell’edilizia e per le infrastrutture. Ma cosa cambia nel concreto?
Assobim, l’associazione che sostiene la digitalizzazione e lo sviluppo del Building Information Modeling nella filiera tecnologica delle costruzioni, spiega e commenta commenta le novità.
Il nuovo testo imprime con decisione un’accelerazione al processo di digitalizzazione del settore delle costruzioni, riconoscendolo fattore fondamentale per far fronte all’epocale cambiamento che sta investendo il comparto e l’intera società. Assobim, associazione da sempre impegnata per la digitalizzazione del settore e la diffusione del BIM, accoglie quindi con favore quello che è stato subito definito dall’ambiente come “Nuovo Decreto BIM”.
Il commento di Assobim al Decreto BIM
“In generale, riteniamo positivo lo sforzo del legislatore di rendere ancor più chiaro e soprattutto applicabile il precedente DM 560/2017 - dichiara l’Ing. Adriano Castagnone, Presidente Assobim - In questo senso vanno interpretate tutte le principali novità introdotte, che non modificano sostanzialmente la filosofia e i principi del testo precedente, ma chiariscono meglio alcuni punti, confermando la centralità del BIM nel processo di ideazione, costruzione e gestione di opere edili e infrastrutturali”.
Il nuovo testo, infatti, adotta alcuni correttivi migliorativi di definizione all’impianto del precedente decreto 560 per quanto riguarda le specifiche tecniche sull’utilizzo dei metodi e strumenti elettronici. Ad esempio, sostituisce le parole “modello elettronico” con “modello informativo” e introduce meglio i concetti di “specifici flussi di lavoro” e di “elaborati digitali prevalentemente riconducibili ai modelli informativi”.
Fondamentale è poi la modifica dell’art. 5, che consentirà alle stazioni appaltanti di procedere con i primi bandi BIM dopo aver semplicemente pianificato l’introduzione del metodo. Altrettanto importante il fatto di escludere dall’obbligo le opere di semplice manutenzione, come pure l’esonero per la stazione appaltante dalla realizzazione del modello dello stato dei luoghi, che può così essere commissionato all’appaltatore.
Il nuovo DM 312 introduce poi una parziale attenuazione dei vincoli sull'entrata in vigore dell'obbligatorietà del BIM, con l’esclusione delle opere di ordinaria e straordinaria manutenzione e di tutti i lavori al di sotto di 1 milione di €.
“Comprendiamo le modifiche introdotte dal legislatore - prosegue il Presidente di Assobim - e accogliamo con favore anche la nuova scadenza temporale relativa alle date di entrata in vigore dell’obbligatorietà, che consentiranno alle imprese di recuperare i ritardi causati dalla pandemia, e alle Pubbliche Amministrazioni di prepararsi al meglio e superare le criticità che fino a oggi hanno frenato l’integrazione della metodologia BIM nei loro processi”.
Venendo poi al punto più atteso, quello sui punteggi premiali per favorire l’uso del BIM anche dove non sarebbe strettamente obbligatorio, il DM 312/2021 propone una panoramica di criteri molto ampia, che va dalle proposte per la manutenzione dell’opera tramite il suo modello digitale in tutto il suo ciclo di vita, all’uso in cantiere della realtà aumentata, dal miglioramento della sicurezza in cantiere, al controllo dei costi del suo ciclo di vita, al green public procurement e altro ancora. “È per noi molto positivo lo sforzo di evidenziare come il BIM non sia solo progettazione - sottolinea Adriano Castagnone - ma afferisca in realtà a tutte le fasi di costruzione e manutenzione di un’opera”.
Le conclusioni di Assobim
Secondo Assobim, il DM 312/2021, in sostanza, fornisce un contributo decisivo verso la diffusione della digitalizzazione nel mondo delle costruzioni, ritenuta altresì importante per il successo degli investimenti previsti dal PNRR. Il tutto a rafforzare un quadro, quello della piena applicazione del BIM, a cui manca l’ultimo tassello: “Ci auguriamo che il regolamento del Codice Appalti, che il settore attende dalla fine del 2019, possa dare l’ufficialità definitiva a tutto l’impianto regolatorio sul BIM in Italia - conclude l’Ing. Adriano Castagnone -. Assobim ribadisce il suo impegno nel mettere in campo iniziative volte a promuovere la diffusione di questa metodologia e al tempo stesso si dichiara disponibile per eventuali azioni di supporto che il Ministero dovesse ritenere opportune. Ad esempio, per la costituzione di una consulta per predisporre delle linee guida esemplificative per l’attuazione pratica del nuovo DM 312/2021”.