Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, nel corso di un’audizione che si è tenuta oggi presso la Commissione Ambiente del Senato, ha esposto gli indirizzi generali della politica del Ministero in materia di Paesaggio.
In particolare il Ministro ha ribadito che la qualità del paesaggio è la condizione indispensabile per una crescita economica e sociale duratura e stabile, perché coerente con le tradizioni e l’identità delle popolazioni, in armonia con la loro storia e rispettosa della riconoscibilità dei luoghi e delle loro varie e preziose diversità. “Senza una cura adeguata del nostro brand territoriale - ha dichiarato il Ministro Bondi - non ha senso parlare di turismo culturale”.
Inoltre, ha proseguito il Ministro, c’è una stretta correlazione tra la tutela del paesaggio e la prevenzione e la tutela dai rischi idrogeologici. La fragilità del nostro territorio è anche una fragilità fisica e strettamente ambientale. La scarsa attenzione a questi temi negli scorsi decenni di crescita disordinata e caotica ha provocato anche gravi dissesti del territorio che hanno purtroppo, anche di recente, funestato le cronache.
Bondi ha anche sottolineato quanto sia indispensabile dosare la risposta normativa in materia di paesaggio in modo ragionevole e proporzionato, semplice e chiaro, per far comprendere al cittadino che la tutela è un riconoscimento di qualità e un’occasione di crescita, non una pastoia burocratica senza senso e fine a sé stessa.
E in questa direzione si sta muovendo il Ministero, anche con modifiche alla normativa primaria, per tracciare una netta linea di demarcazione tra ciò che è attività libera da sottrarre del tutto al preventivo controllo autorizzativo e ciò che, invece, ha un’incidenza rilevante e significativa sul paesaggio, e richiede per questo un controllo effettivo, ma celere ed efficace.
“È necessario – ha detto il Ministro - mettere in campo strumenti tali da poter dosare il livello e il tipo di tutela in modo aderente alle specifiche realtà del nostro multiforme territorio, creando regole d’uso che siano proporzionate e adeguate alle singole realtà locali. I nuovi piani paesaggistici previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 costituiscono tale strumento”.
Nel corso della seduta è stato anche illustrato lo schema di regolamento riguardante la semplificazione della procedura di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, che costituisce un primo, importante tassello nell’ambito di un più ampio disegno di razionalizzazione e di semplificazione delle procedure di autorizzazione paesaggistica.
Lo schema di regolamento ha visto il coinvolgimento pieno, sin dalla fase preparatoria dei testi, dei rappresentanti delle autonomie territoriali.
“Il regolamento – ha annunciato il Ministro - riguarda più del 50% delle pratiche di autorizzazione paesaggistica. Questo significa introdurre forti elementi di efficacia e di efficienza nella gestione, anche a vantaggio della funzionalità degli uffici e con favorevoli ricadute sulla tempistica di tutti gli adempimenti, indirettamente anche di quelli non interessati dalla semplificazione. Il regolamento - ha concluso il Ministro - assicura il dimezzamento dei tempi procedurali e consente un forte alleggerimento dell’onere di comunicazione e di documentazione a carico del cittadino”.