I Bonus Edilizi sono fondamentali per il nostro settore e il loro futuro è piuttosto incerto. La Rete delle Professioni Tecniche ne ha parlato in audizione presso la Commissione bilancio del Senato, nell’ambito delle consultazioni sul DL Aiuti quater. Vediamo cos’è emerso.
La RPT ha sottolineato che il disegno di legge in esame, sebbene preveda una riduzione dell’incentivo legato ai bonus edilizi, può rappresentare l’occasione per poter ottenere un incentivo che sia strutturale e quindi costante nei tempi lunghi, finalizzato all’efficientamento energetico e alla riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio del nostro Paese. Tanto più se si pensa che, come dimostrano i dati e gli studi a disposizione, l’investimento che lo Stato fa concedendo gli incentivi viene in buona parte recuperato in termini di aumento del Pil e delle entrate fiscali, senza contare i ritorni occupazionali e il risparmio energetico realizzato nel lungo periodo. La RPT, inoltre, ha approfittato dell’incontro per rilanciare il Piano per la prevenzione sismica che, alla luce dei recenti tragici avvenimenti di Ischia, andrebbe affiancato anche da un Piano di intervento contro il rischio idrogeologico. Sul tema della sicurezza degli edifici, infine, la Rete ha riproposto l’introduzione del Fascicolo del fabbricato.
Le valutazioni e le proposte della RPT
In occasione dell’audizione la RPT ha presentato una memoria con una serie di valutazioni e proposte sul tema. Preso atto che le detrazioni fiscali al 110% andavano considerate come un intervento di durata limitata nel tempo, l’abbassamento del livello di detrazione al 90% può considerarsi accettabile, mentre i professionisti tecnici ritengono auspicabile che si debba arrivare al 100% delle spese per il Sismabonus, data la complessità dell’intervento ed il suo carattere strategico, legato alla sicurezza delle persone. Quanto previsto dal Dl Aiuti-quater, viene peraltro considerato dalla RPT come il primo passo di un processo più articolato (che si auspica rapido) di riorganizzazione complessiva di tutti gli incentivi per interventi di ristrutturazione profonda del patrimonio edilizio. Riorganizzazione che tenga conto delle evidenze emerse dall’avvio del meccanismo del cosiddetto Superbonus.
La prima questione è quella legata alla durata dei bonus. La RPT ritiene necessario rispettare almeno due condizioni: durata medio-lunga (almeno 10 anni per interventi realmente efficaci); detrazione fissata tra il 90% e il 100%, senza prevedere ulteriori riduzioni nel futuro. Per quanto riguarda, poi, la cessione dei crediti d’imposta, la RPT ha avanzato una serie di proposte e strumenti per migliorarne la gestione, anche con il coinvolgimento delle Casse professionali.
Nel documento, infine, la RPT invita a valutare con attenzione l’impatto economico complessivo degli interventi di risanamento del patrimonio edilizio, evitando di soffermarsi unicamente sul costo nudo e crudo degli incentivi a carico dello Stato, dando il giusto peso ai ritorni positivi in termini di Pil aggiuntivo, occupazione e maggiori incassi fiscali, senza dimenticare gli ingenti risparmi sulla bolletta energetica del Paese.
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