Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha convocato un nuovo Tavolo tecnico con i rappresentanti del settore costruzioni per trovare una soluzione al blocco dei crediti derivanti dai Bonus edilizi. Vediamo insieme cos’è emerso.
Tra i partecipanti, Confartigianato ha ribadito i fronti sui quali è urgente agire per risolvere la grave situazione in cui versano le imprese. La scelta di aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte delle banche, secondo la Confederazione deve essere attentamente valutata alla luce della residua capacità fiscale degli istituti e del fatto che la gestione degli acquisti risulta poco appetibile per i crediti di importo più ridotto, in quanto meno remunerativa.
In ogni caso, va messa in campo un’alternativa attraverso l’intervento di un acquirente pubblico di ultima istanza, in presenza di una massa significativa di crediti frammentata in una pluralità di singoli crediti di importo ridotto.
Confartigianato ha chiesto anche di ampliare l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante.
Sollecitato anche il rinvio della data entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da CILA, Confartigianato chiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio tali lavori. E per gli interventi superbonus relativi alla ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi sismici per i quali la detrazione del 110% è ammessa sino al 2025, è stato chiesto di mantenere la possibilità di sconto/cessione del credito.
La reazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze
I rappresentanti del Ministero hanno raccolto le indicazioni di Confartigianato e delle altre Associazioni intervenute all’incontro, sottolineando l’intenzione di agire molto rapidamente sulle priorità dei crediti incagliati e della gestione del periodo transitorio. Tuttavia occorre attendere il parere di Eurostat, che sarà ufficializzato il 1° marzo. Il tavolo tecnico sarà pertanto riconvocato dopo questa data.