C’è un nuovo obbligo per le imprese che effettuano interventi legati ai Bonus Edilizi (e in particolare al Superbonus 110%). Riguarda la qualificazione SOA per i lavori di importo superiore a 516 mila euro. Ma cosa ne pensano i diretti interessati?
L’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili chiedeva da tempo questa misura per contrastare le frodi. Confartigianato, invece, non ci sta. Leggiamo la sua posizione.
“Stiamo fortemente contrastando, in queste ore, l’ennesimo tentativo di introdurre l’obbligo della qualificazione SOA, con l’ennesimo e inutile sbarramento burocratico al mercato delle riqualificazioni edili”. Lo sottolinea il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, il quale fa rilevare l’impegno della Confederazione per convincere tutte le forze parlamentari impegnate nella discussione al Senato per la conversione in legge del DL Ucraina, al fine di scongiurare l’approvazione di alcuni emendamenti presentati da più gruppi parlamentari.
“Ripresa a forte rischio”
“Ancora una volta - sostiene il Presidente Granelli - si sta rischiando di compromettere il buon esito dell’unica misura anticiclica di sostegno all’economia e alla domanda interna, in un periodo che torna ad essere difficile, attraverso un intervento che metterebbe una barriera di accesso a tutte quelle imprese che, non operando per gli appalti pubblici, garantiscono comunque qualità e serietà al committente anche senza attestazione SOA. Più volte abbiamo richiamato l’attenzione di Governo e Parlamento sulla inutilità delle SOA per la garanzia di qualificazione e trasparenza e per arginare le frodi. Introdurle per i lavori dell’ecobonus significherebbe compromettere la ripresa del settore delle costruzioni, con il rischio di esclusione della grande maggioranza delle imprese del settore, per garantire unicamente l’aumento del giro d’affari per le società autorizzate al rilascio delle attestazioni SOA”.