Il Bonus Immobili Vincolati prevede una detrazione fiscale del 19% per i lavori di ristrutturazione su questo genere di strutture. Quando è possibile fruirne. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate, rispondendo all’interpello di un contribuente.
Il proprietario di una tipica baita alpina denominata “rescard”, ricadente in una zona tutelata, che ha effettuato dei lavori di ristrutturazione chiedendo il permesso alla Sovrintendenza, non potrà fruire della detrazione del 19%, per spese di recupero e restauro conservativo, prevista per gli immobili vincolati (articolo 15, comma 1, lettera g). E’ la sintesi del chiarimento fornito dall’Agenzia con la risposta n. 461 del 14 novembre 2023.
La menzionata disposizione del Tuir, ricorda in via preliminare l’Agenzia, prevede la detrazione dall’Irpef nella misura del 19% per le “spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate ai sensi della legge 1° giugno 1939, n. 1089 (il riferimento alla legge n. 1089 del 1939 deve intendersi operato al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 che dal 1° maggio 2004 regola la materia) e del decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, nella misura effettivamente rimasta a carico”.
Il parere del Ministero della Cultura
L’Agenzia per la soluzione dell’interpello ha chiesto un parere tecnico al competente Ministero della Cultura. L’ente pubblico ha chiarito che non basta che il bene si trova sulla costa, in territori montani o parchi naturali in quanto la misura di favore è finalizzata ad agevolare le persone che per legge sono tenute ad affrontare spese per la conservazione di beni di interesse culturale.
Dalla documentazione inviata dall’istante, chiarisce lo stesso ministero, non risulta l'interesse culturale dell'edificio né la necessità di effettuare le spese sulla base della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà presentata alla competente Soprintendenza.
Il ministero precisa inoltre che la pianificazione urbanistica non comporta automaticamente il riconoscimento dell'interesse culturale del bene da cui scaturiscono le forme di tutela in esame, che includono fra l’altro anche gli obblighi di conservazione e manutenzione da parte del proprietario del bene.
In sintesi, conclude l’Agenzia, non ci sono nel caso in esame i presupposti per fruire della detrazione al 19% sui lavori di ristrutturazione del rescard di proprietà dell’istante.