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Bonus Prima Casa: due via libera per i residenti esteri

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Bonus Prima Casa: due via libera per i residenti esteri
L’Agenzia delle Entrate torna sul Bonus Prima Casa per i residenti all’estero. Ecco come ottenere le agevolazioni fiscali se vivi fuori dai confini nazionali

Se sei un cittadino italiano residente all’estero e stai pensando di acquistare una casa in Italia, c’è una buona notizia per te: puoi accedere ai benefici fiscali del Bonus Prima Casa anche se l’immobile si trova in un Comune diverso dall’ultima tua residenza italiana. Inoltre, se hai venduto una casa acquistata con il bonus e vuoi comprare un terreno edificabile all’estero per costruire la tua abitazione principale, puoi comunque mantenere le agevolazioni. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con le risposte n. 28/2025 e n. 29/2025. Vediamo i dettagli.

Acquisto di un immobile in un Comune diverso dall’ultima residenza in Italia

Un cittadino italiano trasferito all’estero per lavoro ha chiesto se potesse beneficiare del Bonus Prima Casa per l’acquisto di un immobile situato in un Comune in cui aveva risieduto in passato, ma non in quello della sua ultima residenza italiana. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che il beneficio è valido, poiché la normativa valorizza il legame del contribuente con il territorio italiano, includendo non solo il Comune dell’ultima residenza, ma anche quelli in cui ha vissuto o lavorato prima del trasferimento all’estero.
In altre parole, se hai vissuto in diversi Comuni italiani prima di espatriare, potrai acquistare una casa in uno di essi e usufruire dell’agevolazione, a patto che siano rispettati tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa.

Acquisto di un terreno edificabile all’estero

Il secondo caso riguarda un cittadino iscritto all’AIRE che ha venduto la sua abitazione in Italia prima dei cinque anni previsti dalla legge e intende acquistare un terreno edificabile all’estero per costruire la sua nuova casa. L’Agenzia ha chiarito che il beneficio fiscale rimane valido, a condizione che entro un anno dalla vendita sia realizzata almeno la struttura essenziale dell’immobile sul terreno acquistato.
Non è necessario completare la costruzione in un anno, ma deve essere chiaro che l’edificio ha raggiunto un livello strutturale tale da poter essere destinato ad abitazione principale. Per dimostrare il rispetto di questa condizione, il contribuente dovrà presentare documentazione adeguata, tra cui:
- Atto di acquisto del terreno;
- Progetto di costruzione e permessi edilizi delle autorità locali;
- Documenti che attestino la residenza abituale, come bollette di acqua, luce e gas;
- Traduzioni ufficiali dei documenti in italiano, conformi alla Convenzione dell’Aja del 1961.
Inoltre, sarà necessaria una certificazione che confermi la destinazione edificatoria del terreno e l’assenza di vincoli che impediscano la costruzione di un’abitazione.
Questi chiarimenti aprono nuove possibilità per chi vive all’estero e vuole investire in una casa in Italia o costruire la propria abitazione principale fuori dai confini nazionali. Se rientri in queste casistiche, potresti beneficiare delle agevolazioni fiscali, a patto di rispettare tutti i requisiti previsti. Consulta un esperto per assicurarti di adempiere correttamente agli obblighi e ottenere il massimo vantaggio dal Bonus Prima Casa.