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Bonus Ristrutturazioni: che succede se l’erede rinuncia?

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Bonus Ristrutturazioni: che succede se l’erede rinuncia?
Come comportarsi con il Bonus Ristrutturazioni quando l’erede rinuncia all’eredità? Andiamo a scoprirlo grazie a una risposta dell’Agenzia delle Entrate

Quando si parla di detrazioni fiscali e passaggi ereditari, i dubbi sono sempre dietro l’angolo. Succede spesso che, dopo il decesso del titolare delle agevolazioni, ci si chieda chi abbia diritto a beneficiare delle quote residue del Bonus Ristrutturazioni. Il caso che segue chiarisce una situazione particolare, ma tutt’altro che rara: cosa accade se il coniuge superstiterinuncia all’eredità? Ce lo dice l’Agenzia delle Entrate, rispondendo al seguente quesito di una contribuente.
“Nel 2019 mio padre ha sostenuto e portato in detrazione delle spese per alcuni lavori di ristrutturazione sul proprio appartamento nel quale abitava con mia madre. A seguito del decesso di mio padre, mia madre ha rinunciato all’eredità. Può fruire degli ultimi anni della detrazione considerando che abita nell’appartamento?”

Andrea Santoro risponde su FiscoOggi

In caso di acquisizione dell’immobile per successione, le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile. In sostanza, la detrazione compete a chi può disporre dell’immobile, a prescindere dalla circostanza che lo abbia adibito a propria abitazione principale. Tuttavia, se il coniuge superstite, titolare del solo diritto di abitazione, rinuncia all’eredità, lo stesso non può fruire delle residue quote di detrazione, poichè viene meno la condizione di erede. In tal caso, neppure gli altri eredi (figli) potranno beneficiare della detrazione se non convivono con il coniuge superstite in quantonon hanno la detenzione materiale del bene (circolare n. 17/2023).