''Il punto di svolta e' avvenuto. Ci vorra' ancora un anno perche' possa essere univoco in tutti i settori, ma il peggio e' gia' arrivato''. E ora occorre ''rimettere al centro l'edilizia'' accompagnando con ''sgravi fiscali e contributivi il piano casa''. Lo dice il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta.
Per il ministro ''il mercato del lavoro reagisce con inerzia alla dinamica del Pil, con un ritardo di circa un semestre. Ci giochiamo tutto nei prossimi mesi: se rallenta la decrescita del Pil gli effetti si vedranno anche sul mercato del lavoro. Per ora l'indicatore piu' significativo e' quello relativo al ricorso alla cassa integrazione. Il picco si e' raggiunto in primavera inoltrata e gli ultimi dati mostrano una sorta di stazionarieta'. Non ci saranno tensioni in autunno.
Potrebbero chiudere alcune botteghe artigiane, qualche negozio, una parte dei co.co.pro non avra' il contratto rinnovato. La coda della crisi rischia di essere velenosa per una fetta dei lavoratori autonomi. Riconosco che e' una situazione grave e preoccupante, ma anche che e' socialmente sostenibile''.
Secondo Brunetta ''alla fine della crisi il sistema manifatturiero non avra' praticamente perso occupazione e nei servizi avremo un milione di posti di lavoro in piu' perche' in autunno ci sara' una valanga di regolarizzazioni di badanti. Sono sicuro che arriveremo alla cifra di un milione''. Una sanatoria di posti di lavoro che gia' c'erano ammette il ministro, ma anche, per le casse dello Stato, ''contributi e tasse'' pagati da un milione di persone in piu'.