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Buone notizie sui fallimenti delle imprese in Italia

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Nel terzo trimestre 2018 sono state 2.192 le imprese italiane ad aver portato i libri in Tribunale, ma il confronto con lo scorso anno è incoraggiante

L’analisi del numero dei fallimenti rappresenta uno strumento interessante per valutare lo stato di salute di un’economia. E i dati che emergono da un recente studio di Cribis sono confortanti.

Nel terzo trimestre 2018 sono state 2.192 le imprese italiane ad aver portato i libri in Tribunale, contro le 2.468 nello stesso periodo dell’anno precedente (-11,2%).

Dal punto di vista territoriale, la concentrazione di fallimenti mostra una maggiore incidenza nelle aree che registrano un numero più elevato di imprese, in linea con il tessuto industriale italiano.
Lombardia, Lazio e Toscana sono le regioni che rilevano il maggior numero di fallimenti nel terzo trimestre 2018, mostrando un’incidenza pari rispettivamente al 22,3% (1.844 casi), al 13% (1.078 casi) e all’8% (666 casi).
A seguire, nei primi dieci posti della classifica dei fallimenti vi sono: Campania (662 casi), Veneto (650 casi), Sicilia (568 casi), Emilia Romagna (539 casi), Piemonte (537 casi), Puglia (356 casi), Marche (231 casi), Calabria (212 casi), Sardegna e Umbria (176 casi).

L’analisi dei settori merceologici mostra i dati più interessanti. Tutti i comparti rilevano, infatti, un calo rispetto al 2017. L’industria, in particolare, è il settore che registra la diminuzione più significativa (-11,6%), passando da 1.641 a 1.450 casi, seguita dall’edilizia (1.619), dai servizi (1.450) e dal commercio (2.259).

A confronto con il 2017 il settore che registra il calo meno significativo è quello dell’edilizia, in cui il numero delle imprese che hanno portato i libri in Tribunale a settembre 2018 è sceso solo del 4,3% rispetto al trimestre precedente.

Il comparto del commercio è ancora una volta quello che registra il più alto numero di fallimenti, seppur in calo del 4,7% a confronto con il 2017.