L’immagine della burocrazia dipinta come un 'mostro' rappresenta bene la situazione italiana. Una svolta è stata annunciata dal Ministero della Pubblica Amministrazione che si accinge a presentare un pacchetto di semplificazioni amministrative relative anche al comparto dell’artigianato e delle attività produttive nell’ambito delle azioni contemplate dal Pnrr.
Tra le attività che si potranno avviare con 'burocrazia zero' ci sono tutte quelle legate all’edilizia, come idraulici, muratori, carpentieri. Ma anche falegnami, ebanisti, fabbri, tornitori, decoratori, restauratori. E poi i riparatori di elettrodomestici, le piccole sartorie, i calzolai. Lo snellimento delle procedure burocratiche è uno dei target affidati dal Pnrr al dicastero della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare allo sfoltimento e alla semplificazione di ben 600 procedure entro il 2026, l’anno entro cui il Pnrr dovrà essere completato. Zangrillo, tuttavia, ha dato mandato ai suoi uffici di procedere con degli step intermedi. Entro il prossimo mese, dunque, saranno definite circa 30 procedure di semplificazione amministrative. Ma si tratterà solo del primo passo. Entro la fine dell’anno l’intenzione è di portare il numero delle procedure semplificate fino a 100.
Cosa ne pensano le imprese artigiane?
“Attendiamo di conoscere nei dettagli le misure annunciate dal Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo. Proprio la prossima settimana ci confronteremo con i tecnici del Ministero per approfondirle e fornire il nostro contributo di proposte per mettere a punto interventi efficaci e mirati sulle tante, diverse tipologie di impresa, non soltanto artigiane, che Confartigianato rappresenta”. Questo il commento espresso dal Presidente di Confartigianato, Marco Granelli.
“Il ‘pacchetto’ di semplificazioni - ha spiegato Granelli - ci fa ben sperare nella semplicità di avvio e di gestione dell’attività d’impresa e in una comunicazione più fluida e diretta tra gli imprenditori e gli uffici pubblici. Per le imprese significa risparmiare tempo e denaro. Digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e Pa, interazione delle banche dati pubbliche, standardizzazione delle procedure sono le parole d’ordine per combattere davvero la malaburocrazia e semplificare la vita degli imprenditori”.
“Ovviamente - aggiunge il Presidente di Confartigianato - semplificazione burocratica non significa deregulation e non deve essere semplicistica. Nel senso che lo snellimento di inutile e costosa burocrazia non fa venire meno la necessità di garantire gli indispensabili requisiti di qualificazione professionale per svolgere molte attività imprenditoriali. Da sempre riteniamo che una P.A. rapida ed efficiente, capace di stare al passo con gli imprenditori è una delle condizioni essenziali per favorire lo svolgimento delle attività economiche, consentire ai giovani di mettersi in proprio, essere attrattivi per gli investitori. In sintesi, per il rilancio dello sviluppo del nostro Paese. Le misure del Ministro Zangrillo possono essere la vera svolta per una buona amministrazione alleata degli imprenditori”.