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Buzzetti, positivo il 3° correttivo del Codice appalti

Professione di
Proposta dei progettisti al Governo preoccupati per gli eccessivi ribassi negli appalti

Il terzo correttivo del Codice appalti piace alle imprese di costruzioni, soprattutto per la nuova disciplina della finanza di progetto e per le norme che agevolano la qualificazione, poco l’entusiasmo espresso dai progettisti che non vedono tutelata la qualità del progetto e chiedono un nuovo intervento del legislatore.

I costruttori inoltre hanno elaborato una proposta unitaria per la riforma del prezzo chiuso e per il «caro-materiali».

E` questo in sintesi il quadro che emerge dalle posizioni delle diverse categorie del settore delle costruzioni e della progettazione in merito al terzo decreto correttivo del Codice degli appalti pubblici, firmato dal capo dello stato l`11 settembre scorso e in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

In merito è intervenuto anche il presidente dell`Ance, Paolo Bozzetti, che soddisfatto del lavoro fatto dal governo, ha affermato: «Il nostro giudizio è positivo perchè si chiude un iter lunghissimo, dando stabilità e certezza; vanno bene soprattutto le norme sulla finanza di progetto con la reintroduzione del diritto di prelazione, e l’ampliamento dell’arco temporale per la qualificazione».

Buzzetti ha inoltre segnalato possibili miglioramenti nella disciplina dei consorzi stabili, «per la quale avevamo chiesto incentivi sui requisiti», l`esclusione automatica delle offerte anomale, «che avremmo preferito fosse possibile fino a 2,5 milioni» e le opere a scomputo «da chiarire su alcuni aspetti».

Il problema centrale rimane però quello dell`aumento dei costi dei materiali. «La soluzione dell`anticipazione su alcuni materiali non ci soddisfa molto, sarebbe stata meglio una anticipazione generalizzata; stiamo pero` lavorando assieme alle altre associazioni per una proposta di revisione complessiva dell`articolo 133 in grado di fare fronte ai rilevanti aumenti che stanno sopportando le nostre imprese e che ci auguriamo il governo possa accogliere favorevolmente».

Mario Lupo, presidente dell`Agi, Associazione imprese generali, si esprime in termini positivi: «Il nostro giudizio, come imprese generali, e` complessivamente positivo: alcune cose sono, direi, positivissime, come la soluzione trovata per il project financing e la valorizzazione e l`arricchimento del ruolo dei contraenti generali».

Sul fronte dei prezzi dei materiali«le categorie si stanno impegnando per arrivare a una proposta correttiva che consenta di migliorare la norma attuale, inidonea a tutelare le imprese dalle impennate di molti materiali e prodotti, ivi compreso il costo denaro che, per le imprese generali, serve al prefinanziamento dell`opera».

Franco Buzzi, presidente di Ancpl-Legacoop si esprime positivamente sul testo «che risolve molti problemi nati con le critiche dell`Unione europea e ridisegna efficacemente la disciplina della finanza di progetto recuperando il diritto di prelazione; abbiamo pero` il timore che nel lungo periodo le nuove norme sul project financing risultino di difficile gestione e l`auspicio e` che l`amministrazione sappia applicare con oculatezza le norme».

Fra le cose da correggere Buzzi ha individuato «la disciplina dei consorzi di cooperative e dei consorzi stabili, che a nostro avviso, crea problemi di concorrenza quanto meno in rapporto alla disciplina sopra soglia, con un trattamento differenziato che non ha nessuna ragione, e per il quale e` necessario superare i profili penali previsti dalla norma»

Sul caro-acciaio unitarieta` di posizione con Ance e Agi. Fra i progettisti le posizioni piu` critiche, con il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Paolo Stefanelli che attacca il provvedimento: «Il terzo correttivo ci lascia, francamente, abbastanza tiepidi perche` non tutela la centralita` del progetto per cui chiediamo che con un quarto correttivo siano apportate le modifiche in grado di tutelare il ruolo del progetto e del progettista in particolare sull`appalto integrato che non deve esser affidato sulla base del progetto preliminare». Sulle modalita` di affidamento degli incarichi, ha detto Stefanelli, «l`attuale disciplina porta ad affidare soltanto sul prezzo piu` basso e questo non e` possibile».

Braccio Oddi Baglioni, presidente dell`Oice, vede piu` luci che ombre: «Siamo in
buona parte soddisfatti del provvedimento che, pur non risolvendo tutti i problemi, ha comunque accolto alcune nostre richieste per rendere meno gravosa la situazione dei progettisti e del mercato dell`ingegneria e architettura».

Ci sono pero` problemi da risolvere: «Mi riferisco in particolare all`appalto integrato di cui non condividiamo la possibilita` di affidamento sulla base del progetto preliminare, alla procedura ristretta che va ripristinata e prezzo piu` basso che non va utilizzato per la progettazione». Critico verso il terzo correttivo il vice presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, Massimo Gallione: «C`e` troppa burocratizzazione delle procedure, c`e` carenza di una effettiva attivita` di programmazione; si affermano principi come la qualita` e l`efficacia, ma non si attivano procedure tese a questi scopi».

La questione più critica è quella degli eccessivi ribassi in sede di gara: «Sui media si parla ampiamente di crisi dell`Alitalia con una possibile riduzione del 25% degli stipendi dei piloti: che dire allora della ancora piu` drastica riduzione, di oltre il 50 %, degli emolumenti dei progettisti italiani?».