In questi giorni si sta parlando molto di caro bollette. Sono previsti aumenti importanti che colpiranno non solo i privati, ma anche le imprese. A tal proposito è intervenuta Confartigianato, mettendo in evidenza un dato.
“Le piccole imprese italiane pagano già il prezzo dell’energia più alto d’Europa, superiore del 18,1% rispetto alla media Ue. Ulteriori rincari, come annunciato dal Ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, metterebbero ko i nostri imprenditori, penalizzati anche dai continui aumenti delle materie prime”. Il Presidente Marco Granelli chiede al Governo di intervenire urgentemente per bloccare gli aumenti che colpirebbero le micro imprese e le famiglie che, non avendo scelto il mercato libero dell’energia, sono tuttora forniti alle condizioni amministrate.
“Va anche ridotto il peso della componente fiscale sulla bolletta elettrica delle piccole imprese. Il prezzo finale dell’elettricità per le piccole imprese - sottolinea Granelli - è, infatti, gonfiato soprattutto dagli oneri fiscali e parafiscali, che, per la fascia di consumi fino a 20MWh, sono maggiori del 36,2% rispetto a quelli applicati nella media dei Paesi dell’Eurozona”.
Il paradosso: meno consumi, più paghi
Più tasse, quindi, ma, secondo Confartigianato, anche mal distribuite tra i diversi consumatori, secondo l’assurdo meccanismo: meno consumi, più paghi. Ancora una volta, infatti, le più penalizzate sono le piccole imprese in bassa tensione, che, a fronte di una quota di consumi energetici del 24,5%, sono costrette a pagare il 33,2% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica. Mentre per le grandi aziende energivore con il 14,7% dei consumi la quota degli oneri generali di sistema scende al 9,2%.
“Si tratta - sottolinea il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli - di uno squilibrio incomprensibile, che costringe i piccoli imprenditori a caricarsi i costi degli altri utenti. Il Decreto Sostegno bis ha avviato una riduzione degli oneri generali di sistema nelle bollette delle piccole imprese. Attendiamo di vederne gli effetti per far calare il costo dell’energia che compromette la competitività delle nostre aziende e ostacola gli sforzi per agganciare la ripresa. In ogni caso, il meccanismo degli oneri generali di sistema va completamente ripensato, da un lato ripartendo in modo più equo il peso degli oneri tra le diverse dimensioni d’azienda, dall’altro spostando parte del peso dalla bolletta alla fiscalità generale”.