Ne parliamo da mesi e la situazione è diventata ancora più grave nelle ultime settimane. Il caro materiali sta pesantemente frenando la ripresa del settore costruzioni. Cosa sta facendo il Governo per risolvere il problema? Vediamolo insieme.
“Per evitare che l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, oltre che dell’energia, possa rallentare l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il governo ha messo a disposizione ulteriori fondi per assicurare le compensazioni alle imprese e quindi realizzare il Piano, anche se questo vuol dire farlo a prezzi maggiori”. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in una audizione nelle Commissioni riunite Bilancio, Lavori pubblici e Politiche europee del Senato dedicata alla prima Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr relativa al 2021, ha ribadito l’impegno del governo per evitare che i progetti del Piano possano subire un rallentamento a causa del caro-prezzi e ha fatto il punto sulle risorse previste per far fronte alle richieste delle imprese.
I provvedimenti del Governo contro il caro materiali
Il Fondo per le compensazioni relativo al 2021 è stato finanziato complessivamente per 200 milioni di euro (100 euro a semestre), che vengono erogati dal Mims alle stazioni appaltanti ad integrazione di quelle già presenti nei quadri economici delle singole opere. Per gli aumenti dei prezzi rilevati nel primo semestre dello scorso anno sono pervenute al Mims richieste di erogazione fondi da parte di 398 stazioni appaltanti, per un totale di 52,5 milioni di euro. Questa settimana il Ministero ha avviato il pagamento di quanto richiesto a 157 stazioni appaltati la cui documentazione è risultata corretta. Per le rimanenti stazioni appaltanti sono in corso approfondimenti che si concluderanno entro la metà di aprile. Oltre a mettere a disposizione risorse, il Ministero ha anche semplificato e velocizzato le procedure di verifica per accelerare il pagamento alle stazioni appaltanti e ha previsto un’anticipazione del 50% degli importi richiesti nelle more dello svolgimento delle verifiche.
Per le nuove opere che verranno messe a gara nel 2022-2023, comprese quelle del Pnrr, è stato previsto un meccanismo di adeguamento dei prezzi più favorevole alle imprese. Inoltre, sono stati stanziati complessivi 270 milioni di euro per le compensazioni relative al primo semestre del 2022 per i contratti in corso e 280 milioni di euro per le nuove opere.
Quanto all’attuazione del Pnrr, il Ministro Giovannini ha spiegato che il Mims ha raggiunto tutti i sette traguardi previsti per il 2021, ha realizzato due riforme previste per il 2022 (sulle risorse idriche e sulla pianificazione in ambito portuale) e, con la sottoscrizione di 138 convenzioni del Programma Innovativo sulla Qualità dell’Abitare (PinQua) su un totale di 159, ha comunicato di aver raggiunto anche uno dei traguardi riferiti agli investimenti.