L’abbiamo ripetuto più volte: il lockdown ha modificato e rafforzato il rapporto degli italiani con la loro casa. Questa potrebbe addirittura trasformarsi nel motore della ripresa. Come? Andiamo a scoprirlo.
Se da un lato c’è chi è pronto a rinnovare i propri spazi quotidiani, dall’altro c’è chi vuole cambiare casa, magari puntando su edifici più moderni e sostenibili. Tutto questo, con un occhio di riguardo alle opportunità portate dalle recenti agevolazioni governative. È questo il ritratto degli italiani emerso da CasaDoxa 2020, l’ultima edizione dell’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa di BVA Doxa relativamente ai principali cambiamenti in atto nella società e nelle case degli italiani.
Le rilevazioni fanno riferimento al primo semestre del 2020 e hanno coinvolto 7.000 famiglie italiane, per un totale di oltre 10.000 interviste su tematiche ad hoc. L’indagine è l’edizione 2020 di un Osservatorio nato alla fine del 2017, che si propone come un hub di snodo e di raccordo tra la domanda, composta dalle abitudini, dai comportamenti e dai desideri degli italiani nei confronti della casa, e l’offerta, ovvero il mercato costituito da tutti gli operatori che insistono sul mondo della casa e che spaziano da banche, real estate, mondo delle costruzioni, arredamento fino a tecnologia, fitness, entertainment, food, logistica e assicurazioni. La ricerca è stata presentata giovedì 25 giugno con un webinar intitolato “La Casa Hub: vero motore della ripresa”, al quale hanno partecipato Paola Caniglia, Head of Retail e ideatrice di CasaDoxa, e Andrea Tozzi, Senior Manager di BVA Doxa e Project Leader di CasaDoxa.
Acquisti e ristrutturazioni: gli italiani sono pronti
Come rivela l’edizione 2020 di CasaDoxa, gli italiani sono pronti all’azione e hanno voglia di investire sulla loro casa. Il 58% delle famiglie italiane, infatti, si dichiara pronto ad agire sulla casa. In che modo? Il 46% sta già facendo o ha in mente di fare interventi sulla propria abitazione, mentre il 12% vorrebbe addirittura cambiare casa, perché l’esperienza del lockdown ha evidenziato alcune inadeguatezze di quella in cui si abita attualmente.
Chi afferma di voler fare interventi migliorativi, però, raramente intende limitarsi a farne solo uno. Più frequentemente, infatti, ne realizzeranno due o anche più. Quindi, ad esempio, chi sta ripensando agli arredi (il 22%) sta anche pensando a migliorare l’organizzazione degli spazi (20%) o a ristrutturare una o più stanze (17%), magari migliorando allo stesso tempo le dotazioni tecnologiche (16%) o puntando sull’efficientamento energetico (11%). Inoltre, a essere oggetto di possibili cambiamenti sono tutti gli ambienti della casa: quasi la metà di chi farà interventi migliorativi ha intenzione di concentrarsi sulle zone living, pranzo e soggiorno e sui bagni, mentre la cucina e le camere da letto sono una priorità per 4 italiani pronti a fare interventi migliorativi su 10. Solo il 12%, infine, intende rinnovare il terrazzo o il balcone.
Dopo il lockdown, boom di ricerche della nuova casa
La quota di quanti erano intenzionati a cambiare casa nei successivi 12 mesi nelle precedenti edizioni di CasaDoxa, sia nel 2018 che nel 2019, era sempre ferma al 7%. A giugno 2020, invece, dopo 100 giorni di lockdown e nonostante il timore di una crisi economica alle porte, il 12% delle famiglie dichiara di voler cambiare casa, facendo registrare un notevole aumento (+71%) rispetto agli scorsi anni. Tra chi vuole cambiare casa, 7 su 10 sono orientati all’acquisto, mentre cresce rispetto al passato la percentuale di quanti propendono per l’affitto (30%).
Un altro fattore che emerge dalla ricerca è la volontà sempre più marcata di andare a vivere in case nuove o riqualificate, moderne e al passo con i tempi, a fronte, tuttavia, di un’offerta di abitazioni ancora molto datata, con oltre il 70% delle case che hanno più di 30 anni. Si tratta di un trend in continua crescita: se nel 2018 solo il 39% degli italiani pronti a cercare una nuova casa puntava ad abitazioni nuove o riqualificate, nel 2019 si è saliti al 53%, per arrivare poi a quota 61% nel 2020.
Ecobonus: quanti sono propensi a richiederlo?
Il nuovo che avanza, però, non è da rintracciarsi solo nella ricerca di edifici moderni, ma anche nel forte interessamento mostrato dalle famiglie italiane nei confronti delle nuove misure fiscali a favore delle riqualificazioni dell’esistente. A giugno 2020 l’80% degli italiani (+19% rispetto a marzo) dichiara di conoscere l’Ecobonus (detrazione fiscale promossa dal Governo e riconosciuta per i lavori di risparmio energetico effettuati sia su edifici singoli sia nei condomini) e il 36% (+9% rispetto a tre mesi fa) sarebbe propenso, almeno nelle intenzioni, ad utilizzare questo bonus.