La cedolare secca è un’imposta unica che sostituisce Irpef e addizionali locali. È un regime di tassazione facoltativo che si applica agli immobili concessi in locazione. Ma per quali immobili è possibile scegliere questa opzione? E come si deve registrare l’atto di locazione per fruire del regime? Quali sono le aliquote previste per le locazioni a seconda che siano ordinarie, a canone concordato o locazioni brevi?
A chiarire ogni dubbio pensa l’Agenzia delle Entrate, con un’infografica che descrive i vantaggi e le caratteristiche della cedolare secca, in una sintesi grafica di facile lettura.
La novità in Legge di Bilancio 2024
Nell’infografica, reperibile nella sezione “Depliant e infografica” del sito delle Entrate, trova spazio anche la novità introdotta dalla legge di bilancio 2024: da quest’anno, infatti, l’aliquota dell’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca applicabile ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve è stabilita nella misura del 26%.
In particolare, tra i chiarimenti dati con la circolare n. 10 dello scorso 10 maggio, l’Agenzia ha precisato che dal 1° gennaio 2024 si applica l’aliquota ridotta al 21% sui redditi derivanti da una delle unità immobiliari locate a scelta del contribuente. L’aliquota sale al 26% a partire dal secondo immobile dato in locazione breve (vedi articolo “Novità in tema di locazioni brevi, pronte le istruzioni operative”).