Nuova turbolenza sulla cessione del credito per i bonus edilizi, e in particolare per il Superbonus 110%. Le imprese artigiane, rappresentate da Confartigianato, si rivolgono alle Poste. Vediamo perché.
Il presidente, Marco Granelli, chiede di riconsiderare le nuove modalità di gestione delle acquisizioni di crediti. Lo fa con una lettera all’Amministratore Delegato di Poste Italiane,Matteo Del Fante, sottolineando le pesanti difficoltà degli imprenditori a fronte del cambiamento repentino e radicale delle policy aziendali adottate da Poste.
Le ripercussioni della decisione di Poste Italiane
Il Presidente Granelli fa rilevare le ripercussioni negative per le imprese derivanti dalla decisione di Poste di abbassare il plafond di crediti cedibili ad un massimo di 150.000 €, a fronte dei precedenti 500.000€, e di accettare soltanto le prime cessioni di crediti. Tutto questo, senza alcuna preventiva comunicazione che consentisse alle aziende un'adeguata riprogrammazione della propria attività, magari verso altri operatori intermediari. Il risultato è che oggi gli imprenditori si vedono rifiutate, senza alcuna motivazione, pratiche già avviate e, strozzati da inattese esigenze di liquidità, rischiano di veder compromessa la propria attività. Problemi analoghi per tutte le imprese che avevano già ceduto un primo Stato di Avanzamento Lavori a Poste e che ora si vedono non accettati i successivi.
Le nuove modalità decise da Poste Italia - sottolinea il Presidente di Confartigianato - stanno coinvolgendo numerosissime imprese, che, dopo aver subìto gli effetti delle ripetute modifiche normative in tema di bonus edilizia, ora, pur disponendo di ingenti crediti fiscali non smobilizzabili, devono fronteggiare questo cambiamento di modalità operative già definite, con gravi conseguenze in termini di liquidità che si ripercuotono sui pagamenti di fornitori e dipendenti.
Il Presidente Granelli sollecita pertanto un urgente confronto con l’Amministratore delegato di Poste Italiane Del Fante per riconsiderare le decisioni in merito alla gestione del crediti fiscali e costruire processi rigorosi di verifica e controllo, al fine di realizzare un sistema che metta al riparo imprese e intermediari dai rischi connessi a possibili truffe.