1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. Codice Appalti: cosa abbiamo imparato dal Pnrr?

Codice Appalti: cosa abbiamo imparato dal Pnrr?

Professione di
Codice Appalti: cosa abbiamo imparato dal Pnrr?
Se n’è parlato al Convegno dell’OICE dal titolo “Centralità e qualità del progetto, dal PNRR al nuovo codice appalti”. Il commento del neo presidente Lupoi

Il Codice Appalti è vicino a una riforma. Negli ultimi mesi il settore è stato caratterizzato dai bandi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Cosa ci hanno insegnato? Quali sono gli spunti da cogliere in vista della riforma?

Se n’è parlato durante il Convegno dell’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, dal titolo “Centralità e qualità del progetto, dal PNRR al nuovo codice appalti”, tenutosi a Roma, che, dopo l’apertura del presidente uscente Gabriele Scicolone e i saluti di Michele Corradino (CdS) e Alberto Marenghi (Confindustria), ha visto la partecipazione in presenza di esponenti del DIPE, dei dicasteri che stanno gestendo l’attuazione del Piano (Mef, Mims e Mite/Commissione Via/Vas), di Invitalia e dell’Anci, nella prima sessione moderata dal Vice Presidente Roberto Carpaneto.

Nell’occasione l’Associazione ha reso noti i dati del terzo Report trimestrale dei bandi PNRR, che hanno certificato un vero e proprio boom di gare, sia in numero sia in valore, rispetto al primo trimestre dell’anno e ha illustrato un decalogo di proposte per il nuovo codice appalti, cui il Consiglio di Stato sta iniziando a lavorare, su delega del Governo.

Le parole del nuovo presidente OICE

Per il neo presidente dell’OICE, Giorgio Lupoi, che ha ricevuto il testimone dal Past President Gabriele Scicolone, “siamo alla vigilia di un lavoro fondamentale come è quello della riforma del codice dei contratti e adesso è il momento di superare la fase delle norme derogatorie degli ultimi anni per costruire un quadro stabile e chiaro. Riteniamo che, analizzando l'esperienza attuativa del Pnrr, sia necessario arrivare a nuove regole che rimettano al centro la fase della programmazione, migliorando quanto si sta facendo da qualche anno, e soprattutto il Progetto. Siamo dell’avviso che si debba investire molto di più in ingegneria e architettura, come avviene nel resto d’Europa, e che questo sia nell'interesse del Paese. Occorre utilizzare il know how del nostro settore per programmare ciò che serve veramente alla collettività, per realizzare gli interventi di qualità, a costi e tempi certi. Oggi esistono metodologie e strumenti innovativi da utilizzare anche e soprattutto per la gestione degli interventi”.

Per Giorgio Lupoi si tratta anche di aprire nuovi mercati: “Auspichiamo una reale ed effettiva apertura di un nuovo mercato come è quello dei supporti di project management alle stazioni appaltanti, che mai come oggi hanno esigenza di un 'braccio tecnico' per ogni fase del processo, scelto in gara selezionando il migliore know-how esistente. Oggi abbiamo illustrato e discusso con colleghi del settore un nostro punto di vista che mettiamo a disposizione del Governo e del Parlamento come contributo alla soluzione di problemi reali, maturati nell’esperienza dei nostri associati. Ci auguriamo che siano presi in considerazione.”

Le proposte OICE, illustrate dal Vice Presidente Alfredo Ingletti nella Tavola Rotonda moderata da Giorgio Santilli, cui ha partecipato per OICE la Vice Presidente Francesca Federzoni unitamente a Cni, Consiglio di Stato, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e Legacoop, puntano su tre temi fondamentali declinati e articolati in 10 'tesi': tutela e dignità della fase progettuale e del progettista; regole 'di ingaggio' chiare, eque e semplici fra operatore economico e stazione appaltante, sia nella fase di gara sia nella fase esecutiva a livello contrattuale; trasparenza, concorrenza e forte accelerazione sulla digitalizzazione e sull'innovazione dei processi amministrativi, utilizzando anche supporti di project management.

 

Allerta Covid-19

Inutile nasconderlo. Il Covid-19 continua a far paura. La campagna vaccinale procede, ma nel frattempo la diffusione di nuove varianti del virus aumenta l’incertezza su ciò che succederà nei prossimi mesi.

Non possiamo escludere nuove misure restrittive. Come comportarsi in un contesto del genere? La scelta migliore è quella di farsi trovare pronti ad ogni evenienza.

Seguire il cantiere da casa o dall’ufficio, senza esporsi ad alcun rischio, oggi è possibile. WebcamPlus offre a tutti - imprese, committenti e studi di progettazione - la possibilità di monitorare costantemente ogni tipologia e dimensione di cantiere grazie a un innovativo sistema di video-controllo personalizzato. Decidi intervallo di invio immagini, durata delle riprese, posizionamento e numero delle videocamere. Controllo totale in tempo zero e con la massima efficienza.