Il Codice Appalti in questi giorni è sotto la lente d’ingrandimento. In vista della sua revisione, molte realtà hanno fatto sentire la propria voce. Tra le più autorevoli c’è sicuramente l’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Vediamo dove interverrebbe.
Nel primo anno di efficacia del Codice Appalti, Anac ha individuato alcune criticità (anche su segnalazione di numerosi stakeholder), che ora sono state presentate al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Cabina di regia per il Codice dei contratti pubblici.
Le criticità sono state inserite in una tabella e classificate sulla base dell’indicazione del ministero nell’ambito della consultazione pubblica avviata per la revisione del codice.
Sono state, quindi, individuate le proposte di emendamento che comportano modifiche sostanziali, quelle che originano da meri refusi o difetti di coordinamento e quelle che si tradurrebbero in interventi di chiarimento con finalità interpretativa.
Quali sono le criticità da affrontare?
Tra gli emendamenti proposti, numerosi riguardano le disposizioni in materia di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro. In tale ambito, l’Autorità svolge rilevanti funzioni di regolazione e di vigilanza e, pertanto, ha maturato una significativa esperienza e una rilevante conoscenza del mercato.
A questo link è disponibile la tabella con le criticità segnalate dall’Anac.
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