Così com’è, il Codice Appalti non va bene. L’attuale testo andrebbe a causare numerose storture al sistema dei lavori pubblici, perciò la sua entrata in vigore va rinviata. È la posizione del Tavolo delle libere professioni, al quale aderiscono i Consigli Nazionali degli Architetti PPC, degli Ingegneri Inarcassa e la sua Fondazione, Sindacati ed Associazioni. Scopriamo di più.
Sono troppe le criticità del nuovo testo, anche rispetto agli impegni assunti con il Pnrr, soprattutto riguardo a temi quali: il ricorso esteso all’appalto integrato; l’affidamento in via preferenziale degli incarichi di Progettazione, Direttore dei Lavori e Collaudo a tecnici interni alla Pubblica Amministrazione; la riduzione a soli due livelli di progettazione; la possibilità di affidare incarichi a titolo gratuito; la riduzione ad un solo anno della validità dei curricula dei progettisti in particolare per quanto riguarda i requisiti economici.
Concorso di progettazione e aumento dei prezzi
Per il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, nel nuovo Codice la mancata valorizzazione del concorso di progettazione rappresenta una grave sottovalutazione della qualità e della centralità del progetto, che deve essere assolutamente colmata.
“E ‘indispensabile - secondo il Tavolo delle libere professioni - evitare l’aumento dei costi delle opere, evitare il mancato controllo da parte di soggetti terzi, che legherà i liberi professionisti a doppio filo alle imprese, ed evitare il pericolo incombente di non riuscire a rispettare le scadenze previste dal PNRR”.
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