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Colonnine di ricarica: ecco il piano per città e superstrade

Sostenibilità di
Colonnine di ricarica: ecco il piano per città e superstrade
Il piano per l’installazione delle colonnine di ricarica consente al Paese di “imprimere un’accelerazione agli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti”

Se si vuole dare una svolta allamobilità elettrica, è fondamentale dotarsi di un’adeguata rete di colonnine di ricarica. Vediamo che cosa il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sta facendo in tal senso.

Oltre 21 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici operative entro i prossimi tre anni sulle superstrade e nei centri urbani: con due diversi decreti, il MASE disciplina le modalità di accesso mediante gare ai fondi, 713 milioni di euro, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3) per installare entro fine 2025 almeno 7.500 infrastrutture di ricarica super-rapida sulle strade extraurbane, escluse le autostrade, e 13.755 infrastrutture di ricarica veloci nelle città.

“C’era grande attesa per questi provvedimenti - spiega il Ministro Gilberto Pichetto - che potranno consentire all’Italia di imprimere una marcia accelerata agli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti, dal cui raggiungimento dipende anche la qualità dell’aria e della vita nei nostri territori”.

“Gli uffici - prosegue Pichetto - hanno svolto un lavoro tecnico di alto livello, che non lascia indietro alcuna area del Paese, ma dà la grande possibilità all’intero sistema nazionale di guardare, mai così da vicino, quei traguardi di sostenibilità che attendono la nostra mobilità”.

Tali infrastrutture di ricarica contribuiranno alla riqualificazione dell’attuale rete di distribuzione carburanti, adeguandoli alla futura mobilità sostenibile. I provvedimenti firmati dal Ministro definiscono le tipologie di progetti e spese ammissibili, le modalità di selezione, come anche le porzioni di territorio nelle quali potrà essere organizzato il servizio, tenendo conto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità, nonché della massima diffusione e capillarità delle infrastrutture: per questo ci si è avvalsi del modello degli Ambiti territoriali ottimali (ATO), per individuare in ogni Regione e Provincia autonoma, fino ad arrivare alle realtà locali, il numero delle infrastrutture di ricarica da realizzare nelle tre annualità.

Altri dettagli sull’ampliamento della rete di colonnine di ricarica

Più in particolare, nel primo anno è prevista l’aggiudicazione dei contratti  per la realizzazione di 2.500 postazioni di ricarica sulle superstrade, e di 4.000 colonnine nelle aree urbane italiane. Alla fine del 2025 dovranno essere complessivamente installati in Italia 21.255 punti di ricarica.

L’investimento del PNRR è destinato a finanziare fino al 40% dei costi di realizzazione delle stazioni, che dovranno essere distribuite secondo una base uniforme, dunque con un livello minimo di infrastrutture di ricarica per area, privilegiando l’utilizzo di stazioni di servizio e aree di sosta esistenti. Sulle superstrade sono previste infrastrutture super veloci (da 175kW), per garantire ricariche in tempi brevi per itinerari di lunga percorrenza, privilegiando l’installazione presso stazioni di servizio esistenti e aree di parcheggio esistenti. Il decreto riguardante le colonnine nei centri urbani (da almeno 90kW), tiene invece conto nella definizione dei criteri dell’attuale parco circolante, della disponibilità di rimesse, parcheggi, box auto privati, della qualità dell’aria, dell’attuale penetrazione di auto elettriche, della vocazione turistica dei Comuni.

Nella definizioni dei requisiti e del fabbisogno nazionale delle infrastrutture, il Ministero si è avvalso del supporto tecnico di “Ricerca sul Sistema Energetico” (RSE) S.p.A., società controllata dal Gestore Servizi Energetici.