Il Comamoter – Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole, che comprende il gruppo dei costruttori italiani di macchine movimento terra dell’Unacoma, l’associazione dei produttori di trattrici e macchine agricole che aderisce alla Confindustria – ha reso noti i dati riferiti alle macchine movimento terra inerenti al primo trimestre del 2008.
Questi primi tre mesi, secondo le cifre ufficiali, si sono chiusi con segno negativo; tuttavia, nei prossimi mesi si prevede un leggero recupero di quanto perso.
Entrando un poco più nel dettaglio, il mercato italiano delle macchine movimento terra nel primo trimestre del 2008 ha assorbito 5.954 unità, registrando una flessione del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Dopo un lungo periodo di crescita, quindi, l’inizio del 2008 ha fatto registrare un primo negativo cambiamento di rotta.
“Dopo otto trimestri consecutivi di crescita sostenuta nel nostro settore – ha dichiarato Giuseppe Fano, presidente del Comamoter - registriamo questo nuovo dato con segno negativo con debita prudenza. I primi tre mesi del 2007 avevano infatti segnato una crescita particolare, a seguito dell’evasione di molti ordini accumulatisi nel corso del 2006 (+9,2% rispetto al primo trimestre del 2006), rispetto a una crescita media del 5,9% su base annua. Inoltre, il dato non è omogeneo né per linea di prodotto né per le diverse regioni geografiche. Sulla scorta di tali considerazioni e alla luce dell’andamento del settore delle costruzioni, nonché degli investimenti infrastrutturali già pianificati, non riteniamo quindi di dover modificare le nostre previsioni che confermano una sostanziale tenuta complessiva dei volumi record raggiunti nel corso del 2007”.
Nonostante i dati, quindi, non ci si dovrebbe preoccupare più di tanto.
Intanto, però, visto da un punto di vista macroregionale, il mercato delle macchine movimento terra ha registrato al Nord una flessione del 10,6% (3.294 unità vendute), al Centro un –8,4% (1.451 unità), e nel Sud e Isole un –6,7%% (1.209 unità).
Se si considerano, invece, le diverse linee di prodotto, le macchine tradizionali (pale, escavatori, apripista e motolivellatrici) hanno subito un decremento in linea con la tendenza generale (-9,3%). In flessione anche le terne (-12,1%) e i sollevatori telescopici (-21,2%), mentre tra le macchine di piccole dimensioni i miniescavatori calano del 7,6% e le minipale compatte del 12,8%. In controtendenza le minipale cingolate (+11%) e i dumper (+66,7%). Infine le macchine stradali (rulli e vibrofinitrici) arretrano complessivamente del 16,9% e i martelli demolitori del 25,4%.