Se si vogliono ridurre i consumi energetici, e quindi le emissioni in Italia, è fondamentale affrontare il problema degli edifici energivori attraverso seri interventi di riqualificazione e di efficientamento energetico.
Ma il monitoraggio compiuto da Legambiente nell'ambito della campagna “Civico 5.0 - Un nuovo modo di vivere il condominio”, restituisce un quadro poco felice con case colabrodo (disperdono il più delle volte energia termica d’inverno e si surriscaldano d’estate con ricadute sulla salute degli abitanti e un amento della bolletta), energivore, poco green e costruite nel dopoguerra con materiali e tecniche che avevano una scarsa attenzione all'efficienza dei sistemi di riscaldamento. E poi ci sono cittadini spesso poco attenti e informati sulle caratteristiche della propria abitazione, come l’indicazione della certificazione energetica dell’immobile, o distratti nel momento in cui acquistano un elettrodomestico senza tener conto della classe energetica, che aiuterebbe a ridurre il costo della bolletta.
E’ quindi fondamentale un salto di qualità e quantità degli interventi di riqualificazione energetica dei condomini, per ridurre i consumi energetici, per riuscire ad aiutare le famiglie a vivere meglio e spendere meno, per ridurre le emissioni di gas serra di cui il Pianeta ha fortemente bisogno. Il nostro Paese negli ultimi anni ha introdotto alcuni strumenti di intervento importanti per la riqualificazione degli edifici, oltre a quelli di ristrutturazione degli alloggi, e in particolare l'Ecobonus e il Sismabonus per i condomini. Il problema è che manca una chiara strategia per legare gli incentivi alle prestazioni raggiunte con gli interventi. Per queste ragioni, come propone Legambiente, è necessario fissare un obiettivo di interventi da realizzare entro il 2030, da far rientrare nel Piano energia e clima che il nostro Paese dovrà approvare nel 2019. Qui ulteriori dettagli.