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Come scegliere il miglior pellet per la stufa

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Come scegliere il miglior pellet per la stufa
Nell’articolo di oggi andremo a scoprire quali caratteristiche deve avere il pellet per il riscaldamento domestico e come puoi individuare il migliore

Le stufe a pellet offrono un’ottima alternativa al riscaldamento tradizionale. Scelte con attenzione, consentono infatti, grazie alla loro elevata efficienza termica, di riscaldare adeguatamente tutto l’ambiente domestico, riducendo al contempo l’impatto sull’ambiente.

Il pellet è un materiale al 100% naturale che sfrutta gli scarti della lavorazione del legno e, quando di buona qualità, lascia pochi residui di cenere e non rilascia nell’ambiente sostanze tossiche. Tutte queste caratteristiche lo rendono sicuro da utilizzare e sostenibile. Naturalmente, per ottenere i massimi benefici dall’uso di questo combustibile, è necessario sceglierlo con attenzione.

Di seguito andremo a scoprire come individuare il miglior pellet per il riscaldamento domestico.

Che cos’è il pellet

Tanto per cominciare, cerchiamo di capire che cos’è il pellet. Il termine viene utilizzato per indicare dei cilindretti di legno pressato realizzati con gli scarti di legno delle produzioni industriali e non solo. Nello specifico, la segatura deve provenire da legno non sottoposto a trattamenti chimici, verniciature e altro, in quanto, in caso contrario, bruciando potrebbe rilasciare nell’aria sostanze dannose per la salute e l’ambiente.

Per fare in modo che i cilindretti rimandano compatti, i produttori non includono colle, ma sfruttano il potere collante della lignina, un componente presente naturalmente nel legno.

Questo materiale non viene utilizzato solo come alternativa al riscaldamento tradizionale, ma anche per l’acqua calda sanitaria e per cucinare con il barbecue.

Pellet per riscaldamento e per cucinare: ci sono differenze?

Il pellet, come detto, è un prodotto naturale e, per essere considerato di qualità, dev’essere prodotto senza uso di sostanze chimiche. Nonostante questo, nel momento in cui si decide di utilizzarlo per cucinare, è molto importante prestare ancora più attenzione a questo aspetto, in quanto i fumi emessi, oltre a diffondersi nell’aria, vengono assorbiti dagli alimenti.

In genere, le principali differenze tra pellet per il riscaldamento e pellet per barbecue riguardano la dimensione dei sacchi, più grandi per quanto riguarda il primo – in genere, intorno ai 15 kg – più piccoli per il secondo, e il tipo di essenza utilizzata. Le essenze più utilizzate per la produzione di pellet destinato al riscaldamento sono il faggio e l’abete, caratterizzati da un elevato potere calorifico e un basso residuo di cenere; per ciò che concerne la cottura al barbecue, vengono invece preferite essenze più aromatiche, capaci di donare, tramite l’affumicatura, un gusto più interessante agli alimenti. Tra le più utilizzate rientrano il ciliegio e il noce, ma non mancano acero e faggio._ok

Pellet per stufa: quali caratteristiche deve possedere

Il pellet non è dunque tutto uguale e per avere la certezza di scaldare adeguatamente la propria abitazione, senza correre il rischio di mettere a rischio la propria salute o di diffondere nell’ambiente sostanze inquinanti è necessario prestare attenzione, durante l’acquisto, a una serie di caratteristiche.

In particolare, è importante valutare:

  • il potere calorifico: dovrebbe essere compreso preferibilmente tra i 4,5 e i 5 kcal/Kg. Maggiore è questo valore, più elevata sarà l’energia sprigionata durante la combustione e, di conseguenza, superiore sarà la qualità del pellet;
  • il tasso di umidità: influisce direttamente – in negativo - sul potere calorifico, sull’emissione di fumo e sulla formazione di incrostazioni all’interno della camera di combustione della stufa. Se il pellet è di buona qualità, non dovrebbe superare l’8%;
  • i residui di cenere: per avere la certezza di acquistare un pellet di buona qualità, è necessario accertarsi che questo valore non sia superiore allo 0,7%. Una minore produzione di ceneri indica anche una manutenzione della stufa meno frequente.

Oltre a questo, è fondamentale verificare la presenza di certificazioni relative:

  • alla qualità del pellet: la più nota è l’ENplus, la quale inserisce i pellet più pregiati, con residui fissi inferiori allo 0,7%, nella classe A1. Altre certificazioni di qualità sono la ONORM M 7135 (Australia), la DIN 51731 e DIN plus (Germania) e la SN 166000 (Svizzera);
  • ai prodotti di cellulosa: questo tipo di certificazione, tra cui rientra la FSC (Forest Stewardship Council), consente di sapere se il legno utilizzato proviene da foreste gestite in modo sostenibile. 

Come scegliere il migliore

Per trovare senza difficoltà il pellet migliore per il riscaldamento domestico e il barbecue è possibile collegarsi a un e-commerce come quello di Leroy Merlin ed effettuare la ricerca, leggendo con attenzione descrizioni e schede tecniche.

Le schede tecniche dei prodotti risultano molto utili, in quanto permettono di scoprire, con una rapida occhiata, tutte le caratteristiche fondamentali dei diversi tipi di pellet disponibili. In particolare, riportano l’essenza di legno utilizzata, le certificazioni di qualità e dei prodotti di cellulosa, la percentuale di umidità e quella del residuo di cenere. Non meno importante, indicano le dimensioni degli imballaggi, informazione utile per accertarsi di avere, nella propria abitazione, spazio disponibile dove conservarli.

Per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze, è sempre preferibile effettuare un confronto tra diversi prodotti.